In uno dei quartieri più poveri della città di Cairns, sulla costa nordest dell’Australia, sono stati rinvenuti in un appartamento i corpicini di otto bambini accoltellati oltre alla madre ferita di sette di loro. L’omicidio è un vero mistero, in quanto non si hanno ancora sospetti o prove rilevanti.
Dato che il quartiere è popolato in grandissima parte da aborigeni, la prima linea di indagine ha spinto gli inquirenti verso tale popolazione. Una volta interrogata la mamma dei bambini, adesso ricoverata in ospedale in condizioni non critiche, la polizia ha subito annunciato di non essere alla ricerca di un criminale in fuga, ma che le indagini devono ancora proseguire. In tal modo non si darà spazio a clamore ed allarmismi inutili.
Secondo la ricostruzione, non sarebbe stata quindi la madre di 34 anni a rinvenire i corpi, ma il fratello maggiore di vent’anni al suo ritorno a casa. Quel che è certo, è che il quartiere luogo della strage è una realtà tra le più difficili della zona, con delinquenza sempre più ampia oltre all’altissimo tasso di alcolismo.
Non una realtà semplice e sicura quindi, ma che allo stesso modo non giustifica vicende di cronaca così gravi. Tutta la popolazione del luogo, per la gran parte imparentata, si dice infatti completamente annientata dalla notizia e la madre viene descritta come la migliore che si potesse desiderare, molto attenta e protettiva nei confronti dei suoi bambini.
Lo stesso primo ministro australiano Tony Abbott si dice davvero devastato dalla notizia, in quanto si tratterebbe di un crimine davvero indicibile, oltre che troppo doloroso per i conoscenti delle vittime ma anche per tutto il Paese. In tutta l’Australia infatti verranno organizzate veglie e preghiere per le piccole ed innocenti vittime. L’ultimo pensiero del primo Ministro va poi anche alle autorità e agli inquirenti del Queensland che dovranno infatti lavorare ed impegnarsi in un caso così doloroso e difficile.