È arrivata la fumata bianca sul decreto salvataggio della Banca Popolare di Bari. Il Governo stanzierà 900 milioni di euro per il prossimo anno, di cui 400 milioni destinati al sostegno di altre banche del Sud e di imprese quali l’ex Ilva di Taranto.
Il decreto per il salvataggio della Banca Popolare di Bari è stato approvato nella serata di sabato dal Governo, dopo la fumata nera dei giorni precedenti. La misura dell’esecutivo prevede un stanziamento di 900 milioni di euro da destinare a Invitalia, che a sua volta finanzierà il Microcredito centrale al fine di acquisire le quote della banca. Uno degli obiettivi del Governo Pd-M5S è di arrivare alla creazione di una banca d’investimento, capace di sostenere le imprese del Mezzogiorno. Tra quest’ultime rientrerebbe anche l’ex Ilva di Taranto.
Ministro dell’Economia: ‘Governo a sostegno di risparmiatori e dipendenti di Banca Popolare di Bari’
Subito dopo l’approvazione del decreto salvataggio per la Banca Popolare di Bari, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha affermato che il Governo si trova al fianco di clienti e dipendenti della banca. Intanto, nel corso dei prossimi giorni, si prevede la definizione di un nuovo piano industriale per l’istituto bancario da parte dei commissari. A tal riguardo, un’agenzia Ansa riferisce che dovrebbe intervenire con una determinata quota di risorse anche il Fitd (acronimo per Fondo interbancario di tutela dei depositi).
Tensioni all’interno del Governo
Il Governo Pd e M5S ha mostrato negli ultimi giorni segnali di forte tensione al suo interno. Prima della fumata bianca arrivata nel corso della giornata di sabato, il Movimento 5 Stelle e Italia Viva (la nuova formazione politica di Matteo Renzi) hanno manifestato le proprie perplessità nei confronti del decreto, stoppandolo a più riprese (l’ultimo altolà era arrivato 24 ore prima il raggiungimento dell’accordo di sabato). In merito alle risorse stanziate per il 2020, pari a 900 milioni di euro, 500 verranno investiti nella Banca Popolare di Bari, altri 400 milioni saranno invece destinati al rafforzamento di altri istituti bancari o al sostegno di aziende come l’ex Ilva della città di Taranto.