Economia

Banda Larga e 5G, cosa prevede il Recovery Plan

Dentro il Recovery Plan presentato ieri, 26 Aprile 2021, alla Camera, c’è una parte che si riferisce alle “dimensioni trasversali” del piano, facendo riferimento alle conseguenze delle misure di digitalizzazione e copertura di rete per il Sud Italia.
Dal Consorzio del Parmigiano Reggiano o del Prosciutto di Parma siamo dunque arrivati a progettarne uno per la rete in fibra nelle Aree Grigie.
Ci sono, inoltre, il cambiamento digitale della Pubblica Amministrazione tramite cloud, la cybersecurity e le competenze digitali dei cittadini.
L’esigenza di puntare sulle reti di telecomunicazione (e non solo) nasce dai ritardi italiani in termini di impiego digitale e cambiamento tecnologica, come annunciato dal nuovissimo indice DESI che ha visto l’Italia alla 24° posizione tra i 27 Stati membri.
A questo scopo si aggiunge la sesta sulla Salute, che contempla inoltre strutture di telemedicina e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, per un complesso di 20,22 miliardi di euro.
Un uso improprio, oltre che improbabile, sul quale si spera che nessuno voglia ancora insistere.
Infatti, il PNRR ha come obiettivo di coprire quasi 8,5 milioni di famiglie con il Piano Italia a 1 Giga, che ricomprende 450.

Gli obiettivi del Recovery Plan

L’obiettivo, come sopra accennato, è quello di raggiungere i punti del Digital Compass 2030 prima rispetto alla deadline prefissata, portando connessioni a 1 Gbps su tutto lo stato entro il 2026.
La trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione passa per la possibilità di offrire servizi accessibili attraverso un’infrastruttura digitale che parte dalla migrazione al cloud e dall’accelerazione dell’interoperabilità tra gli enti pubblici.
Ci si riferisce all’ormai ben conosciuto istituto del Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI).

Il piano Scuola del Recovery Plan

Il secondo punto è completare il Piano “Scuola Connessa” tramite connessioni in fibra a 1 Gbps nei restanti 9000 edifici scolastici, pari a circa il 20% del totale.
In pratica, l’interoperabilità si traduce nell’introduzione di un esteso utilizzo del domicilio digitale scelto liberamente dai cittadini, per garantire un’esposizione automatica dei dati di cittadini e imprese a beneficio dei richiedenti.

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