Basket play-off: l’incerottata Reggio è più forte di Infortuni e di Venezia. Capolavoro Menetti e Grissin Bon in finale
Dopo la vittoria di Reggio Emilia in gara 7 al Taliercio, il basket italiano vedrà la disputa della finale scudetto tra due squadre che non erano assolutamente pronosticate alla vigilia, la Dinamo Sassari e la Pallacanestro Reggiana, rispettivamente quinta e terza nella griglia di partenza dei playoff, che sono state entrambe capaci di vincere la gara decisiva in trasferta.
Max Menetti raggiunge quindi in finale Meo Sacchetti, in una sfida tra due allenatori non certo tra quelli più reclamizzati nel panorama nazionale, ma che sanno lavorare bene nel loro club, sfruttando tutte le potenzialità a loro disposizione. Per Menetti, che era assistente di Lombardi quando Reggio Emilia diversi anni fa era arrivata fino alla semifinale, si tratta di una grande soddisfazione, visto che è anche il coach della formazione che ha schierato più Italiani in campionato, con quattro componenti della nazionale azzurra come Cinciarini, Polonara, Della Valle e Cervi ed uno dei giovani più promettenti, Mussini, fulcro delle giovanili azzurre.
Gara 7 al Taliercio ha mostrato ancora una volta come la volontà e l’abnegazione possano indirizzare una partita di basket con la Grissin Bon che ha completato l’opera dopo essere riuscita a portare la serie in parità, risalendo da un 3-2 e da una serie di infortuni che avrebbero tagliato le gambe a molte squadre. E da domenica la Pallacanestro Reggiana inizia la serie finale contro i Sardi, potendo contare anche sul fattore campo a favore e su un pubblico caloroso che nella serata di ieri l’ha seguita sul maxischermo esultando alla fine come hanno fatto quei circa 100 tifosi che erano riusciti a seguirla dal vivo a Venezia.
La formazione di Recalcati, che è comunque uscita dal Palasport tra gli applausi del suo pubblico per l’esaltante stagione portata a termine, ha ceduto nel finale, dopo che nonostante diversi allunghi, non era mai riuscita a chiudere definitivamente la gara, trovando nella formazione di Menetti una avversaria degna del passaggio. Per il tecnico della Reyer sfuma così la possibilità di vincere il titolo con la quarta squadra diversa, dopo aver ottenuto lo scudetto con Varese, con la Fortitudo, e con la Mens Sana Siena, in questo caso il primo di una serie che si sarebbe poi allungata con l’attuale CT della nazionale Pianigiani e con l’attuale allenatore di Milano, Banchi.
Per la gara decisiva entrambi i coach ritrovano un infortunato: Recalcati ha Ortner, assente in gara 6 e lo mette subito nel quintetto di partenza, ma l’Austriaco in questa gara non riesce ad incidere; Menetti invece riporta tra i dodici Darius Lavrinovic, anche se non sa quanti minuti gli potrà garantire l’esperto giocatore lituano. La mossa invece si rivela vincente, perché Lavrinovic, scombussola letteralmente i piani di gioco della formazione di casa grazie alle sue qualità tecniche ed alla sua esperienza. Il piano gara di Menetti è semplice: impedire ai Veneziani di correre; per far questo utilizza molto la difesa a zona, con alternanza di “uomo”, mentre quando la palla è nelle mani di Reggio Emilia, Cinciarini rallenta il ritmo e rende meno efficace il gioco della Reyer. Menetti deve comunque fare a meno anche di Diener e Mussini, e continua per molti minuti con il suo quintetto atipico che vede Silins e Polonara sottocanestro.
Dopo una prima tripla della Grissin Bon, l’Umana passa avanti 7 – 3, ma la fuga degli orogranata è solo un’illusione, perché Reggio Emilia reagisce ed il controsorpasso sul 7 – 9 arriva con un’altra tripla griffata Della Valle. Per Menetti arriva anche il momento dell’inserimento di Lavrinovic, ed inizia un gioco a scacchi contro l’esperto coach Recalcati. Dopo il 9 pari con basse percentuali da entrambe le parti del 5° minuto, prova la fuga Reggio, ma Dulkys riduce lo scarto con una tripla, anche se il misero 29% al tiro di Venezia, che rimarrà costante fino al termine, non depone certo a favore degli uomini di Recalcati. In apertura di seconda frazione Lavrinovic mette una tripla e va sul 14 – 19, poi in casa Umana c’è la reazione di Aradori e di Peric che vuole dare un apporto maggiore. I liberi di Stone decretano il sorpasso interno, ma il ritmo basso della gara favorisce gli ospiti che tornano in vantaggio sempre con Lavrinovic, imbeccato da Cinciarini. L’ultimo minuto prima dell’intervallo è tutto della Reyer, 7 – 0 firmato Peric e Stone e squadre negli spogliatoi con Venezia sul 34 – 29 e Taliercio infiammato.
Sull’inerzia conquistata la Reyer prova la fuga appena rientra in campo portandosi a + 9. Timeout immediato di Menetti, ritorno in campo di Lavrinovic ed ancora la 3 -2; con queste armi Reggio riesce ad inchiodare nuovamente la formazione di Recalcati ed a produrre un 11 – 0 che gira nuovamente la gara. Ora la Reyer si aggrappa alle incursioni ed ai tiri da fuori di Jackson, mentre il fattore decisivo per Reggio si chiama Lavrinovic. L’ultimo quarto è punto a punto; l’ultimo vantaggio Reyer è conquistato da Jackson sul 53 – 51, poi arriva la Grissin Bon che porta a 7 i punti di vantaggio quando sta iniziando l’ultimo minuto; Venezia ci prova fino all’ultimo con le triple, ma deve arrendersi alla lucidità ed alla precisione di Reggio Emilia dalla lunetta. I due migliori marcatori entrambi a quota 15, Peric per Venezia e Lavrinovic per Reggio Emilia, ma la sfida è vinta nettamente dal Lituano sul croato, con Reggio che impazzisce di gioia per poter contendere da domenica lo scudetto alla Dinamo Sassari.