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Basket Playoff: vince ancora il fattore campo, affermaizoni di Venezia in rimonta e Reggio in gara 1

Nella serata di ieri sono iniziate le serie dei playoff di basket della serie A, anche per quanto riguarda la parte bassa del tabellone. Sia a Venezia che a Reggio Emilia, la vittoria è andata alle formazioni di casa, dopo un avvio favorevole alle formazioni ospiti. Al Taliercio l’Umana di Recalcati ha battuto Cantù per 79-70, con un buon esordio nelle proprie file di Aradori, mentre a Reggio Emila la formazione di coach Menetti si è imposta su quella di Bucchi per 78-76 con l’ultimo tiro dei pugliesi, di Pullen che sulla sirena si è stampato sul ferro. La formazione lagunare di è imposta grazie al gioco di squadra, con cinque uomini in doppia cifra, mentre nella vittoria dei reggiani sono stati decisivi Della Valle e Lavrinovic. E stasera sono in programma le gare 2 delle serie della parte alta del tabellone, con Armani Milano e Trento che partono dall’ 1 – 0 nei confronti di Virtus Bologna e Dinamo Sassari.

Al Taliercio, la Reyer mette a segno il primo colpo della serie e mette al tappeto la formazione di Sacripanti. Il break che decide di fatto la gara, nel terzo quarto, con Viggiano. Cantù arriva a Venezia per giocarsi tutte le sue chances ed all’inizio è più pimpante dei padroni di casa, arrivando anche a condurre 2-8 con il georgiano Shermadini che domina sotto canestro. La squadra di Recalcati all’inizio fa fatica ad entrare in partita, mentre la Vitasnella riesce a tenere sotto controllo il ritmo della gara e Johnson-Odom spara a ripetizione da oltre i 6,75 arrivando al 10 – 18. Qui, mentre Cantù cerca di dare la spallata al match, arriva la reazione di Venezia, che con Peric si riporta sotto sul 18 – 21. Nella seconda frazione c’è anche l’esordio in maglia granata per Pietro Aradori, un ex, ed aumenta anche l’intensità delle due difese. Gli ospiti comunque allungano  sino a + 9, poi subiscono, però,  un contro break che porta al sorpasso grazie ai punti segnati da Nelson e da Aradori ed alla grande difesa sugli uomini di Sacripanti. Per i Lombardi sono ancora le giocate di Johnson-Odom che è già a quota 15 punti all’intervallo lungo a tenerla agganciata alla squadra di Recalcati; al riposo grazie a due liberi di Buva, gentile regalo di Viggiano, la gara è in perfetta parità a quota 40. Viggiano è il protagonista, questa volta in positivo, dell’allungo Reyer al rientro dagli spogliatoi. 10 punti in fila dell’ex Siena e punteggio che arriva a 50 – 43, mentre dall’altra parte si ferma la serie di Johnson-Odom. Quando segnano anche Peric e Goss l’Umana sale al vantaggio in doppia cifra ed al +16 sul 61-45. In questo frangente Cantù però è brava a non mollare e Metta World Peace mettendo a segno due triple, dimezza lo svantaggio, che poi si fissa a 10 punti (65-55), quando suona la sirena del 30esimo. Ad inizio quarto periodo l’Umana alza ancora l’intensità della sua difesa e questo fa uscire definitivamente dal match Johnson-Odom, con i locali che iniziano anche ad amministrare il vantaggio. Cantù, che ha smarrito completamente il gioco, scivola prima a 73-59 e poi su una serie di triple a -18 per poi reagire nel finale, punta sul vivo dallo scarto pesante, e si riaffaccia in singola cifra di svantaggio quando suona la sirena di fine gara.

A Reggio Emilia la Grissn Bon riesce a far sua una gara fatta tutta di parziali e contro parziali, che in avvio sembrava poter essere dominata dalla formazione di Piero Bucchi, e cha alla fine ha invece premiato quelli di Menetti, che ringraziano lo sbaglio di Pullen sull’ultimo tiro, per ottenere il primo punto della serie. Reggio Emilia infatti è passata in vantaggio per la prima volta nel punteggio quando erano stati giocati 37 minuti, e dopo che all’intervallo si trovava ancora sotto 18. Nelle file brindisine è letteralmente calata la percentuale al tiro dopo il risposo, con un parziale del terzo e quarto periodo che dice 46 – 26 per Reggio Emilia. Un successo che oltre a dare il primo punto nella serie, allunga a quota 15 le vittorie consecutive in casa della Pallacanestro Reggiana.
Grande atmosfera sugli spalti ad inizio gara, con tutto il pubblico rigorosamente vestito con una maglietta bianca, ma in campo la formazione più sveglie è quella ospite. Brindisi parte fortissimo e mette a segno un primo quarto da favola, chiuso 7 – 30, con Pullen protagonista nel tiro da fuori ed in entrata, mentre James e Mays dominano sotto entrambi i tabelloni. Al punteggio si aggiunge anche la differenza ai rimbalzi, (19 – 8), che fa sì che la valutazione totale di squadra dopo 10 minuti sia 51 a -6. Menetti cerca le soluzioni per arginare il disastro e ruota i suoi giocatori per cercare il miglior quintetto, ma il solo Lavrinovic sembra essere della partita. Intanto la formazione di Bucchi continua ad imperversare anche nel secondo quarto, tanto che al 15esimo è ancora avanti per 37-14, ed all’intervallo per 50-32, con James e Mays che ne hanno messi a segno 10 cadauno. Nella ripresa arriva la reazione dei padroni di casa che entrano in campo caricando a testa bassa gli avversari. In soli 3 minuti arriva un parziale di 12 – 0 con protagonisti Polonara e Kaukenas, che riapre senza alcun dubbio la partita sul 50-44. Brindisi sembra stia sul punto di cedere definitivamente, ma è brava a trovare soluzioni valide con Cournooh e Pullen, ed al 30esimo il vantaggio è sempre di 10 punti a favore dell’Enel ( 65-55 ). Nella quarta frazione aumentano i contatti e c’è anche un doppio tecnico ad Eric per Brindisi ed a Cinciarini per Reggio Emilia. Il clima diviene caldissimo anche sugli spalti e questo favorisce la squadra di Menetti. Che piazza un altro parziale 10 – 0 con Della Valle che ne mette 7 consecutivi. Dal 65 pari si arriva al primo vantaggio reggiano al 37esimo sul 72-70, sempre con Della Valle che realizza 2 liberi. La bagarre finale, con numerosi falli e viaggi in lunetta premia Reggio Emilia che trova 3 punti di vantaggio quando mancano 6 secondi. Immediato il fallo per non concedere il tiro da tre. Cournooh in lunetta è bravo a segnare il primo e sbagliare il secondo, Brindisi prende anche il rimbalzo e Pullen tira sulla sirena ma prende solo il ferro, con Reggio Emilia che esulta.

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