Nella settima di campionato si conferma il trio di testa con Sassari che vince nel posticipo con Avellino, rispondendo a Reggio Emilia e Venezia che avevano allungato battendo tra le mura amiche Virtus Roma e Pistoia. Nel posticipo risponde presente l’Armani Milano, che dopo il derby con Cantù si prende anche quello con Varese. Grande partita a Trento, dove la neopromossa Trento vince la sfida al cardiopalma con Cremona dopo tre supplementari. In coda ancora una sconfitta di Caserta che così arriva a 7 consecutive, mentre si rianima Pesaro che vince contro Capo d’Orlando uno scontro diretto per la salvezza. Vince anche Brindisi che ferma la Virtus Bologna. E’ stata anche la giornata dei nuovi con 8 debuttanti sul palcoscenico della serie A.
Il primato di Reggio Emilia, che batte Roma 87-83 è timbrato da Drake Diener che al rientro dopo l’infortunio è stato capace di rompere l’equilibrio che aveva caratterizzato tutta la gara con 7 punti messi a segno nel momento decisivo, gli ultimi due minuti di gara. Menetti ha ritrovato anche Silins ed ora può contare su un’ampia rotazione. Roma ha comandato la gara per molti minuti, ma le è mancata la lucidità nel finale, dopo essere andata in vantaggio negli spogliatoi, sul 36 – 39, grazie alla precisione al tiro di De Zeeuw e D’Ercole. Dopo l’intervallo crescono i contatti, con Polonara che prende il sopravvento su Morgan. Reggio è avanti di 1 al 30°, poi nell’ultimo quarto crescono sia Della Valle che Diener ed il risultato arride alla formazione di casa, che chiude con 4 uomini in doppia cifra.
Caserta non riesce a conquistare la prima vittoria in campionato nonostante abbia giocato per lunghi tratti alla pari con Cantù. Per il Lombardi, che hanno vinto dopo un supplementare, è stato decisivo James Feldeine, ma anche la stanchezza dei Cmpani, che nell’overtime non sono apparsi più in grado di reggere il ritmo. Entrambe le formazioni hanno presentato della addizioni al roster, Antonutti per Caserta e Shermadini per Cantù. Caserta conquista il massimo vantaggio dopo 16 minuti quando si porta sul 41 – 23 con un canestro di Antonutti, poi Cantù reagisce andando a cercare i suoi “lunghi” sotto canestro e trovando un parziale pesantissimo ( 23 – 2) a proprio favore. In seguito arriva l’espulsione per doppio tecnico di Young che esce dal parquet quando la partita è in equilibrio sul 50 – 50. Equilibrio che tra alti e bassi arriva sino al termine dei regolamentari che si chiudono a quota 84. Nel supplementare in campo c’è solo Cantù che segna 23 punti in 5 minuti e demolisce le speranze dei casertani.
Brindisi fatica ma torna alla vittoria contro la Virtus Bologna. L’inizio è devastante con i Pugliesi che non vedono il canestro e Bologna che scappa 0 – 7. Al 5° Brindisi si rifà sotto grazie a Denmon ed al nuovo arrivato Pullen, poi Emiliani che allungano di nuovo, ma con Gilchrist che deve andare in panchina per 3 falli. Il primo vantaggio della formazione di Bucchi arriva sul 30 – 29 con Turner, vantaggio immutato anche all’intervallo. Nella ripresa le due formazioni giocano a strappi finchè un parziale di 12 – 0 di Brindisi non indirizza la gara. Al 30° l’Enel si affaccia sul + 8, poi allunga ancora con un massimo vantaggio di 17 punti quando mancano 5’ alla fine e ritrova il successo dopo 2 stop consecutivi.
La Reyer Venezia vince di soli 3 punti un match nel quale Pistoia l’ha fatta tremare riuscendo quasi a completare la rimonta dopo che in apertura di 3° quarto la formazione di Recalcati si era issata a + 18 ( 49-31). La svolta finale con i liberi di Peric quando mancano solo 8 secondi alla fine e la successiva tripla di Milbourne trova solo il ferro. Pistoia aveva iniziato bene e con le buone percentuali al tiro si era portata in vantaggio, prima per 8 – 11 e poi per 14 – 18. Alla prima sirena Toscani ancora avanti 20 – 21. Venezia cambia ritmo nel secondo quarto, soprattutto in difesa e dal 27 – 29 si porta velocemente 36 – 29. Dopo l’intervallo continua a volare Venezia, fino al 49 – 31, poi improvvisamente smette di giocare e Pistoia è brava a rimettersi in gioco con pazienza, trovando non solo il pareggio ma anche il sorpasso quando mancano due minuti alla fine. Dopo il pareggio di Duklys a quota 61, sono le gite in lunetta di Peric e Viggiano a ridare il vantaggio interno, che si dimostrerà poi quello decisivo per la vittoria.
Lo scontro diretto in chiave salvezza di Pesaro, vede la vittoria dei padroni di casa su Capo d’Orlando che comunque è andata vicinissima ad effettuare il blitz. Pesaro nonostante un vantaggio di 11 punti raggiunto 2 volte, ha avuto bisogno di un tiro difficilissimo di LaQuinton Ross a 1″ dalla fine. Capo d’Orlando deve recriminare su un terzo quarto da soli 5 punti a referto, ma è riuscita a ritrovarsi nell’ultimo quarto, quando ritrova il pareggio a quota 55 e poi a quota 60, prima del tiro decisivo di Ross quando sul cronometro restavano solo 2 secondi da giocare.
La maratona di Trento va alla formazione di casa che si impone su Cremona dopo tre supplementari, con il punteggio di 116 a 114, con grandi emozioni per tutta la gara per i 3.000 spettatori presenti. I Lombardi avevano iniziato bene portandosi avanti per 4-12, poi il match è andato via sul filo dell’equilibrio ed alla pausa si va sul 41-39 a favore dei padroni di casa. Le due squadre cercano di mettere a segno il break decisivo, ma non ci riescono ed al 40° il punteggio è fissato sull’83 pari. Trento prova a scappare in tutti gli avvii di overtime, ma Cremona rintuzza sempre e c’è bisogno del terzo supplementare dopo il 90 – 90 ed il 109 – 109 dei primi due. La decisione arriva dalla lunetta con due liberi di Mitchell.
Nel derby di Varese un uomo solo al comando, MarShon Brooks, autore di 37 punti con 12/24 al tiro e di una valutazione di 40 di valutazione. Ad aiutare la guardia di Banchi, che è stato in campo per tutti i 40’ un precisissimo Melli infallibile dall’arco con 5/5, e Samuels presentissimo sottocanestro. E’ stata anche la partita dell’espulsione di Pozzecco per doppio tecnico, e delle assenze, Kangur tra i varesini e Gentile e Kleiza tra gli ospiti, con Varese che aveva messo anche la testa avanti nel finale con Diawara, migliore dei suoi, prima che le triple finali di Brooks e Ragland mettano la parola fine al derby che ha dato sicuramente tante emozioni.
Nel posticipo di ieri, infine, la Dinamo Sassari ha dovuto rincorrere per gran parte del match la formazione di Vitucci, riuscendo a prevalere soltanto nel finale grazie alla difesa di Lawal ed alla precisione dalla lunetta. In precedenza vantaggi anche importanti degli ospiti, ed una grande velocità di gioco da parte di entrambe le formazioni, che ha però causato anche un gran numero di palle perse. Avellino era ancora in vantaggio al 30°, poi il parziale di 8 – 0 della Dinamo consente il sorpasso e si va avanti punto a punto con l’ultimo pareggio a quota 72, prima del rush finale dei sardi che conquistano così il sesto successo su sette gare disputate.