Blue Book: in rete l’archivio di avvistamenti americani, ma solo il 5% dei casi appare inspiegabile
Si tratta di un archivio vastissimo e che riempirà di gioia gli appassionati di misteri e di Ufo: stiamo parlando di un nuovo sito web che ha reso disponibili i rapporti riguardanti 12.618 avvistamenti di presunti UFO presi in analisi e poi catalogati nel progetto “Blue Book” dell’Air Force statunitense.
Quasi 140 mila pagine che sono state declassificate, raccolte e pubblicate da John Greenewald, che ha potuto metterle a disposizione di tutti. Il sito è organizzato in due macroaree di ricerca, per keyword e per decenni (’40,’50 e ’60), in modo da rendere più agevole la consultazione.
Le indagini condotte dall’Air Force per questo progetto, intrapreso nel 1952 e portato a termine 17 anni dopo, nel 1969, aveva come obiettivo quello di far luce sulle numerosissime segnalazioni riguardanti oggetti volanti non identificati, per poter capire quali fossero le cause e se vi erano reali pericoli per la sicurezza del Paese.
I primi dati presi in esame risalgono al 1947 e la documentazione è molto varia: si va da foto con luci particolari sino a testimonianze di veri e propri incontri ravvicinati di terzo tipo. Nell’archivio si trovano, inoltre, molte casistiche entrate poi a far parte della storia dell’ufologia. Fra questi, l’avvistamento sul Mount Rainier, situato nello Stato di Washington, nell’estate del 1947, quando un pilota militare affermò di aver avvistato nove oggetti luminescenti in volo, disposti a mo’ di schieramento. Il militare li aveva definiti col termine di “flying saucers” (piattini volanti), termine con cui da allora negli Stati Uniti vengono chiamati i dischi volanti.
Le valutazioni da parte dell’Air Force però, nella maggior parte dei casi analizzati, delude molto le aspettative dei più fantasiosi: si tratta infatti per lo più di curiosi effetti ottici, di foto con errori dovuti allo sviluppo errato di immagini, errori di identificazione di oggetti piuttosto convenzionali, fotomontaggi e testimoni truffaldini o con sospetti disturbi psichici.
In nessuno dei casi è stato certificato un avvistamento effettivo di dischi volanti o comunque presenze aliene. Solo il 5,5% degli avvistamenti (701 casi), ad oggi, non hanno una spiegazione razionale. In questi frangenti sono stati classificati semplicemente come “unidentified“, ma come hanno ribadito più volte le autorità, il giudizio in questi casi era sospeso e comunque non significava che i veicoli avvistati fossero di natura extraterrestre.
Tali dichiarazioni naturalmente non sono bastate agli amanti delle teorie sulla cospirazione, convinti del fatto che da decenni ormai molte cose sul versante degli Ufo vengano insabbiate e nascoste ai cittadini.