Assurto alla cronaca, oltre per la tradizionale scadenza, anche per la vicenda auto storiche, in cima alle ricerche in rete di questi giorni, senza dubbio, il bollo auto 2015.
In molti, infatti, ad interrogarsi su costo e modalità di pagamento dello stesso. Relativamente al primo punto, grazie al link di calcolo in rete dell’Aci, è possibile ottenere la cifra esatta da pagare, semplicemente inserendo la categoria della propria vettura, la tipologia del pagamento (prima immatricolazione, rinnovo, ecc..) e il numero della propria targa.
Quando si paga il Bollo auto e dove pagarlo?
Utile, inoltre, rammentare quando debba essere pagato il bollo stesso. Il bollo auto 2015 può essere pagato soltanto dal giorno successivo a quello della scadenza della rata precedente. Ed è proprio per questo che l’Automobile Club Italia si basa su un importo che parte da questo giorno.
Per quanto riguarda, invece, il pagamento, lo stesso potrà essere effettuato secondo svariati canali. Potremmo avvalerci di una delle varie Delegazioni fornite dall’ACI, nelle agenzie che si occupano di pratiche auto o effettuarlo all’interno di uno dei tanti istituti bancari convenzionati, sia tramite sportello e/o Internet Banking.
Inoltre, il servizio è offerto da una lunga serie di tabaccai convenzionati con la Banca ITB, in collaborazione con la Regione, o appartenenti al circuito Lottomatica. In tal caso è necessario compilare alcune schede. La Scheda A serve per le vetture che devono pagare l’intera tassa, mentre la B è riservata ad autoveicoli particolari dal punto di vista fiscale, come i taxi, gli autobus, i ciclomotori, gli autocarri.
In alcune Regioni e province autonome convenzionate con l’ACI, infine, si può pagare online con le Poste o avvalersi di bollettini debitamente precompilati con i dati della Regione/Provincia di riferimento. Laddove, al contrario, non sia predisposto il saldo on line, occorre procedere attraverso la compilazione di un bollettino in bianco sul quale andrà indicato il numero di conto corrente postale della Regione.
Criteri in base ai quali avviene il calcolo del bollo
Ma ora, vediamo in base a quali parametri si può calcolare il bollo auto. Innanzitutto, bisogna parlare di un netto cambio di regolamento che è stato stabilito a partire dal 1998. Secondo le ultime norme, l’importo dell’imposta dovuta dipende dalla potenza effettiva dell’autoveicolo e non da quella relativa ai cavalli fiscali.
In pratica, si paga in base al numero di kilowatt della vettura, riferimento che si può trovare sulla carta di circolazione. Se questo valore contiene una virgola, non bisogna prendere in considerazione le cifre decimali. In mancanza del numero di kilowatt, bisogna basarsi sulla potenza in cavalli, presente anch’essa sulla Carta di Circolazione.
A partire dal 2007, la legge è poi ulteriormente cambiata. Infatti, gli autoveicoli per il trasporto e le autovetture determinano Tasse differenziate in base a norme dettate dall’Unione Europea, relative all’inquinamento. Sono esenti da questa misura gli autoveicoli alimentati con gas metano, motore elettrico, GPL ed idrogeno. Quando la potenza fiscale oltrepassa i 100 kilowatt o i 136 cavalli, invece, bisogna moltiplicare l’importo di base per l’effettivo numero di kilowatt.
Le cose cambiano quando si è in possesso di un autoveicolo con un peso molto basso: in tali circostanze, è la portata a determinare l’importo del bollo auto. A quel punto, conteranno il peso, la quantità degli assi e la sospensione di quello motore.
Se infine si è in possesso di un ciclomotore che arriva fino a 50 centimetri cubici di cilindrata o di un quadriciclo della stessa cilindrata e una potenza di meno di 4 kilowatt (leggisi le Minicar), se impiegati in strada, si è tenuti a corrispondere la tassa di circolazione, utilizzando come decorrenza gennaio/dicembre.