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Brexit, Boris Johnson vuole introdurre i visti in stile Usa

L’introduzione della Brexit andrà a modificare importanti aspetti dal punto di vista dell’immigrazione e non solo, anche in considerazione dell’attentato terroristico di un paio di giorni fa. Secondo quanto dichiarato da Priti Patel, ministro dell’Interno nell’ultimo governo Johnson, l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea coinciderà anche con l’introduzione dei visti in stile Usa. Ciò almeno fino al 31 dicembre 2020. Lo scenario diverrà concreto soltanto se Johnson riuscirà a vincere le prossime elezioni politiche, attese per il prossimo 12 dicembre. Se, infatti, saranno i labouristi a ottenere la vittoria, potrebbe tornare in discussione anche il referendum sulla Brexit del 2016, come affermato nelle ultime ore da Andrew Adonis (Labour), uno dei più strenui difensori del Remain (fonte Il Sole 24 Ore).

Sistema elettronico di controllo degli ingressi

Secondo le ultime dichiarazioni della Patel, alla guida del ministero dell’Interno nell’esecutivo di Boris Johnson, l’idea è di introdurre un sistema elettronico di controllo degli ingressi, come avviene negli Stati Uniti d’America da anni. Chiunque voglia entrare nel Regno Unito dovrebbe dunque richiedere un visto in stile Usa. In America tale sistema è affidato all’Esta, acronimo per Electronic System for Travel Authorization. Qualora il Regno Unito copiasse il modello adottato dagli Stati Uniti, qualunque cittadino dell’Unione europeo dovrebbe accedere a un sito specifico dove presentare la richiesta online per l’autorizzazione a viaggiare. I documenti necessari per completare la domanda sono un passaporto valido e il biglietto di ritorno. Inoltre, chi dovesse fare richiesta del visto elettronico per entrare nel Regno Unito non potrà stare a Londra e dintorni per più di 90 giorni.