IL VIDEO DELLE VIOLENZE – Quello che è stato definito un vero e proprio ‘esodo’ di profughi attraverso il Centro Europa, nelle ultime ore sta assumendo contorni drammatici. In particolar modo l’Ungheria di Viktor Orbán pare essere diventata una polveriera: il Governo stesso fa pressioni sulla Commissione Europea affinché chiuda le frontiere mentre, lungo il confine tra il Paese magiaro e la Serbia, si moltiplicano gli episodi di intolleranza. Protagonista dell’ultimo è stata un’operatrice di una televisione locale, la N1TV, presente a Roskze per documentare il transito dei profughi provenienti dal Medio-Oriente. La donna è stata infatti licenziata in tronco dall’emittente per cui lavorava a seguito della pubblicazione online di un video nel quale si vede l’operatrice avventarsi su alcuni profughi e colpirli con calci e spintoni.
LE REAZIONI DEI COLLEGHI E DELL’EMITTENTE – L’episodio sarebbe rimasto circoscritto alle cronache ungheresi se il breve filmato non fosse finito in rete, diventando in poco tempo virale. E’ stato un reporter tedesco, Stephan Richter, presente anch’egli a Roszke, a postare la clip su Twitter. A stretto giro di posta, le immagini della Lazlo che rincorre e sgambetta alcuni profughi hanno fatto il giro del web: particolare scalpore ha destato la sequenza nella quale la donna, membro di un gruppo anti-immigrazione magiaro, fa cadere a terra un uomo con in braccio il figlioletto e poi prende a calci una bimba. I colleghi di N1TV, attraverso un breve comunicato congiunto, hanno immediatamente preso le distanze dalla Lazlo, stigmatizzandone il comportamento tenuto nei pressi del campo immigrati. Dal canto suo, l’azienda televisiva si è affrettata a spiegare che ‘il rapporto di lavoro con l’operatrice video, a seguito dei fatti avvenuti a Roszke, può considerarsi terminato‘, suggerendo di evitare ulteriore clamore mediatico dato che il caso viene ritenuto oramai chiuso.