Calvizie addio? Dagli Usa ci credono, individuate 2 molecole che riattivano i follicoli
Un gruppo di studio della Columbia University di New York ha individuato due molecole che riattivano i follicoli piliferi e che, almeno secondo la loro versione, in pochi giorni danno il via alla ricrescita dei capelli.
E’ indubbio che si tratti di una novità quasi rivoluzionaria che potrebbe rappresentare la soluzione definitiva per chi soffre di calvizie. La notizia è apparsa sulla rivista “Science Advance“, dove viene riportato il resoconto completo dello studio che ha portato alla scoperta di un uso alternativo degli inibitori della Janus Chinasi, normalmente utilizzati per curare l’artrite reumatoide e alcune patologie ematiche.
Il gruppo di scienziati della Columbia era impegnato a individuare i meccanismi che causano l’alopecia aerata, sindrome che deriva dal malfunzionamento del sistema immunitario che attacca e danneggia i follicoli piliferi. Lo studio è avvenuto su topi affetti da questa patologia ai quali sono stati somministrati Tofacitinib e Ruxolitinib, cioè i due inibitori della Janus Chinasi, a un gruppo per via orale, all’altro con applicazione topica sulle parti colpite. L’esperimento ha visto una ricrescita maggiore agli animali trattati localmente con una rivitalizzazione tempestiva dei follicoli piliferi e tale risultato ha indotto gli scienziati a testare le due molecole anche su casi di calvizie.
Per questo nuovo esperimento sono stati presi in esame tre gruppi di topolini: a uno è stato applicato il Tofacitinib, all’altro il Ruxolitinib per un periodo di cinque giorni, mentre il terzo gruppo era di controllo. Dopo dieci giorni il risultato è stato straordinario, infatti entrambi i gruppi di roditori a cui sono state somministrate le molecole mostravano una ricrescita folta e veloce, mentre il gruppo di controllo continuava a manifestare la calvizie.
Questo esperimento fa ritenere, con tutte le cautele del caso, che i due inibitori della Janus Chinasi possano essere in grado di riattivare in modo quasi istantaneo i follicoli piliferi anche danneggiati molto gravemente, mentre le altre sostanze finora testate ottengono risultati modesti dopo trattamenti che durano settimane. Naturalmente, prima di vedere realizzare farmaci specifici occorrerà sperimentare le due molecole anche sull’uomo e avere la certezza che non produrranno effetti collaterali.