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Chagall in mostra a Milano, con oltre 200 dipinti

Milano si prepara ad accogliere a Palazzo Reale Marc Chagall e le sue opere, all’interno della mostra denominata “Retrospettiva 1908-1985“. Verranno esposte 220 dipinti del pittore metà russo e metà francese, che consentiranno di ripercorrere la vita tormentata dell’artista, il quale attraverso il colore e la vitalità dei suoi lavori cercava di contrastare l’angoscia interiore.

Fra le opere, che rimarranno a Palazzo Reale sino al 1 Febbraio del prossimo anno, troveranno spazio i dipinti più significativi di Chagall, a partire da “Il poeta disteso“, realizzato nel 1915 nel corso della luna di miele con la moglie Bella. Gli organizzatori della retrospettiva l’hanno definita “la più grande” fra quelle dedicate a Chagall negli ultimi cinquant’anni, almeno per ciò che riguarda l’Italia.
Il percorso nell’esistenza del pittore comincia dagli anni russi di Vitebsk, città che oggi appartiene alla Bielorussia, con il dipinto “Le petit salon“, attraversa gli anni trascorsi a Parigi e quelli dell’esilio negli States, dove fu costretto a rifugiarsi per scampare alle persecuzioni naziste in quanto ebreo, e si completa con il ritorno nella Francia meridionale, gli anni del ritiro. In esclusiva per la retrospettiva pure l’opera “Il compleanno“, datata 1915, che solamente in rare occasioni lascia il museo “Moma” di New York. “La passeggiata“, dipinta nel biennio ’17-’18, testimonia come la sua poetica vada al di là dei movimenti d’avanguardia, risultando decisamente più moderna e resistente allo scorrere del tempo, non relegabile semplicemente ad un determinato periodo.

Le opere sono state selezionate da Meret Meyer e Claudia Zevi, e da esse emerge in modo immediato l’abilità di Chagall nel dare un’impronta tutta sua alla realtà che vuole rappresentare, in un periodo delicato e tormentato allo stesso tempo come fu la prima metà del Novecento. Chagall si ritrovò nel bel mezzo delle due guerre mondiali e più di una volta fu costretto a fuggire, ma nonostante ciò non smarrì mai la sua ispirazione, quella capacità di tramutare la propria sofferenza in dipinti coloratissimi e ricchi d’armonia. Parte integrante di molti suoi lavori, come ad esempio “La caduta dell’angelo” oppure “La Madonna del villaggio” è la tradizione ebraica, ma altrettanto presente è la cultura popolare russa con i suoi colori sgargianti che ben si adattavano alle visioni fantasiose del pittore, in accordo con le avanguardie dell’epoca.
Nel 2015 ricorrerà, inoltre, il trentesimo anniversario della scomparsa di Chagall, morto il 28 Marzo 1985, e seppellito non distante da Nizza, a Vence, cittadina nella quale aveva trascorso gli ultimi anni della sua esistenza. A dispetto dei colori accesi e della serenità che trasmettono i suoi lavori, s’intravede sempre un fondo di sofferenza, sia personale che collettiva per ciò che l’umanità intera, e in particolare il suo popolo, stava vivendo in quegli anni.
L’entusiasmo per la vita, al di là di tutte le brutture e del dolore, resta dunque l’eredità principale che Chagall ci ha lasciato, insieme alla gioia e all’armonia che si provano osservando i suoi dipinti.

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