Champions League: cuore (e calci) Atletico, Arsenal impresa sfiorata a Monaco. Cronaca match
In attesa delle ultime due gare di Champions League nelle quali è impegnata anche la Juventus, le gare del martedì hanno qualificato altre due formazioni ai quarti di finale, il Monaco, che ha resistito all’assalto dell’Arsenal e pur perdendo 2 – 0 in casa si è qualificato grazie al 3 – 1 dell’andata e l’Atletico Madrid, che al termine di una battaglia durata 120 minuti e terminata 1 – 0, si è aggiudicato la sfida dei rigori.
Al “Louis II” l’Arsenal si è imposto per 0 – 2 ed ha messo molto in difficoltà la squadra del Principato, che alla fine è stata stretta in difesa, senza però che gli Inglesi trovassero la terza rete che li avrebbe qualificati. Wenger aveva promesso una partita d’attacco, convinto di poter recuperare il disavanzo, ed è stato di parola, ma questo recupero, dall’ 1- 3 casalingo, mai riuscito in precedenza nei vari turni della Champions League, è rimasto ancora un tabù. Probabilmente l’Arsenal avrebbe meritato di più dei Monegaschi il passaggio del turno nel complesso delle due gare ed ora deve soltanto maledire quel terzo goal preso in contropiede nel finale della gara di andata, che si è rivelato decisivo.
I padroni di casa in questa stagione europea non avevano ancora subito goal nel proprio stadio e Wenger nelle precedenti sfide non era mai riuscito a sconfiggere la sua ex squadra. Due serie che si sono interrotte grazie alle due reti messe e a segno dai Gunners, ma che non sono bastate per la qualificazione.
Per l’allenatore transalpino si tratta di una sorta di doloroso déjà vu, ripensando alle eliminazioni di un soffio sia contro il Bayern di due stagioni fa e contro il Milan nella stagione precedente.
Per il Monaco la qualificazione ai quarti vuol dire ritornare nelle prime otto d’Europa dopo molti anni, era infatti la stagione 2003 – 2004, ed in quell’anno la squadra del Principato seppe arrivare anche in finale, dove però fu sconfitto da Mourinho e dal suo Porto.
La gara inizia in modo diverso da come ci si aspettava, perché sono gli ospiti a dover far fronte ai primi attacchi dei Monegaschi, ma con il passare dei minuti le cose cambiano e dal quarto d’ora del primo tempo è l’Arsenal a prendere in mano il pallino del gioco, con Giroud che ha a disposizione la prima occasione da rete, e vorrebbe subito trasformarla per rimediare agli errori in serie compiuti nella gara di andata.
Nella formazione inglese salgono di tono anche Ozil e Cazorla, ed in attacco Welbeck e Sanchez iniziano a farsi notare. I Gunners meritano il vantaggio e lo trovano al 36esimo con Giroud, dopo che Koscielny in precedenza aveva centrato la traversa da buona posizione. L’ariete transalpino di Wenger trova la rete dopo un paio di rimpalli e riesce ad infilare Subasic. Dopo solo due minuti l’Arsenal potrebbe raddoppiare ma il destro di Welbeck carambola su Abdennour, e finisce fuori a fil di palo. L’Arsenal appare decisamente più in palla, ma dall’altra parte le prestazioni di Toulalan e Kondogbia, tengono a galla il Monaco che va all’intervallo sotto soltanto 1 – 0. Nella ripresa è sempre la formazione inglese a comandare il gioco, con il Monaco che arretra; Ozil calcia una punizione, che Subasic toglie letteralmente dal sette. Jardim effettua un cambio con Ferreira Carrasco che entra al posto di Martial. Anche Wenger cambia con Ramsey al posto di Coquelin. Ancora Ozil ha una palla buona quando siamo al 63esimo, ma il suo sinistro finisce fuori. Poi Walcott, centra il palo ed il destino sembra segnato, ma sulla ribattuta un passaggio maldestro di Kurzawa regala il pallone a Ramsey che lo mette in rete con un perfetto diagonale dalla destra.
Sullo 0 – 2 il finale diventa un thriller con schemi saltati ed un assalto inglese all’arma bianca. Quando a 7 minuti dalla fine Sanchez colpisce, e Subasic salva ancora sulla linea, Wenger capisce che il suo sogno è destinato a non avverarsi ed ai quarti della Champions League passa il Monaco.
Il “Cholo” Simeone ed il suo Atletico Madrid, del quale fa parte anche l’ex milanista Torres passano ai quarti battendo il Bayer Leverkusen ai calci di rigore dopo 120 minuti di vera battaglia, e colpi al limite del consentito. Il Vicente Calderon è una bolgia quando le due formazioni entrano in campo e tale sarà per tutta la durata della gara.
Lo spettacolo non è degno della Champions League, mentre c’è tanto agonismo. L’Atletico sa che deve segnare e lo fa con una rete di Suarez nel primo tempo. Per il resto le due formazioni si equivalgono e la decisione ai calci di rigore appare la più logica. La mossa a sorpresa dell’inizio è quella di Simeone, che schiera per la prima volta l’ex Villareal Cani, e mette in campo anche Mandzukic, che nelle ultime partite aveva fatto altalena tra panchina e tribuna. Del resto il tecnico degli Spagnoli doveva far fronte alle squalifiche sia di Godin che di Tiago.
L’avvio dei Colchoneros è frenetico con un pressing alto e ritmo di gioco a 1000 all’ora, che fa perdere anche precisione. La prima conclusione della gara arriva però da parte dei Tedeschi, dopo 10 minuti con Bellarabi che, strozzando un po’ il tiro, calcia a lato. La fortuna ci mette le mani al 27esimo quando un tiro di Suarez viene leggermente deviato, ma tanto basta per finire alle spalle di Leno. Subito dopo l’Atletico potrebbe raddoppiare ma Mandzukic, che era scappato in contropiede, viene fermato da Spahic, prima di arrivare davanti al portiere tedesco. Poi Suarez ci prova da fuori al 38°.
Nella ripresa il Bayern cala e l’Atletico tenta molte volte di mettere a segno la rete del raddoppio e della qualificazione, ma sia Griezmann che Arda Touran falliscono le loro occasioni. Si va ai supplementari con Simeone che intanto aveva fatto entrare Torres, ma la stanchezza la fa da padrona in campo e non ci sono grandi emozioni se si escludono due conclusioni di Raul Garcia e Torres.
La decisione ai rigori; all’ultima tornata, con il punteggio in parità Torres infila il suo tiro, mentre Kiessling sbaglia tirando alto sopra la traversa e facendo esplodere la gioia di Simeone e di tutto il Vicente Calderon.
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