Nel Febbraio del 2007, proprio a ridosso dei festeggiamenti del Capodanno cinese, la vita di Xiao Chaohua stava per subire per sempre un duro colpo. Quel giorno Xiao vedrà per l’ultima volta il suo adorato figlio di 5 anni. Dopo una divertente giornata trascorsa in spiaggia a costruire castelli con la sabbia, l’uomo e il figlio si sono messi in viaggio con la moto per tornare a casa.
Nel viaggio di ritorno, il bimbo stanco si addormenta e perde anche una scarpetta durante il tragitto. Arrivati a casa, la madre prova a sgridarlo, ma il negozio è in piena ora di punta e non c’è neanche il tempo di parlare. È a questo punto che la loro vita subisce una triste svolta. Il bambino chiede ai genitori i soldi per andare a comprare il suo snack preferito, il latte dolce, insieme alla sorella di 10 anni, Lu.
È sera ed in quel periodo scende spesso una fitta nebbia che avvolge il paese. La famiglia non vedrà mai più il bambino. Al ritorno della sorella, che si era fermata a parlare con degli amici, i genitori capiscono che qualcosa non va. Il piccolo non è ancora tornato e il padre inizia subito a cercarlo nei negozi vicini.
La polizia, chiamata quasi immediatamente, lascia poco spazio alle speranze dei genitori, dicendo loro che il bambino probabilmente era già stato portato lontano. Nonostante un testimone chiave avesse dichiarato di aver visto il piccolo in una sala giochi, le indagini non proseguirono e l’uomo interrogato sparì nel raggio di poche ore.
Da quel giorno la vita della famiglia è cambiata per sempre. Il padre, che non è riuscito a darsi per vinto, ha prima setacciato a bordo della sua moto tutta la provincia di Guangdong, poi, sempre più disperato, ha venduto il negozio per comprare un camper con il quale girare tutto il territorio cinese per trovare suo figlio.
A bordo del mezzo, Xiao è giunto fino in Tibet, distribuendo volantini e fotografie del bimbo, fermandosi ovunque, dalle metropoli ai piccoli centri rurali.
Ogni anno in Cina spariscono quasi 20 mila bambini: le loro vite sono in bilico tra le adozioni on line e una esistenza da mendicanti. Per i più sfortunati si parla anche di traffici illeciti di organi.
È per salvare il figlio che Xiao ha ancora la forza di lottare. Un’esistenza ormai dedicata alla ricerca di quel figlio portato chissà dove, a bordo del suo camper tappezzato di immagini del piccolo, con la speranza di vedere il suo volto tra le migliaia di persone che incontra quotidianamente.