A partire da quest’anno l’indennità di disoccupazione cambia un’altra volta il proprio nome passando da ASPI a NASPI, vale a dire “Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego“, che va a sostituirsi alle precedenti indennità ASPI appunto e mini ASPI, erogate da parte dell’INPS.
Il Governo Renzi infatti, tramite il decreto legge approvato lo scorso 20 Febbraio dal Consiglio dei Ministri, prosegue la sua corsa con le riforme previste dal Jobs Act.
La NASPI è un sussidio “universale” per i disoccupati, e dal primo Maggio si sostituirà all’assegno unico di disoccupazione che era stato introdotto con la riforma “Fornero”. Per la sua entrata in vigore, però, occorrerà aspettare i decreti di tipo attuativo ed il via da parte del Ministero del Lavoro in collaborazione con l’INPS, a cui spetta il compito di erogare tale indennità a coloro che ne hanno diritto.
Cosa cambia nel concreto? E che requisiti occorre possedere per usufruire di questo sussidio? Ecco un’esauriente guida per rispondere a tutti i quesiti più comuni sulla questione.
I requisiti per avere diritto alla NASPI
Possono fare domanda per avere l’indennità i lavoratori dipendenti che perdono il lavoro involontariamente (sono esclusi dunque coloro che si dimettono volontariamente senza una causa valida), co.co.co e precari; che abbiano almeno 13 settimane di contributi versati durante i 4 anni precedenti e minimo 18 giorni di lavoro nell’anno precedente; che abbiano beneficiato di un contratto di lavoro “dipendente” (indipendentemente che si parli di apprendistato, o di un tempo indeterminato o indeterminato).
Come richiederla
Esistono varie modalità per presentare la domanda al fine di usufruire della NASPI:
- online, attraverso il sito web dell’INPS (in tal caso è necessario possedere il pin INPS)
- chiamando il Call Center INPS, che risponde al numero gratuito 803164 (da telefono fisso) o al 06164164 (da cellulare, tariffa in base al proprio operatore telefonico)
- Attraverso CAF, commercialisti, patronati o altri tipi di intermediari abilitati.
L’ammontare della NASPI
L’importo del sussidio che si può ottenere arriva sino al 75% del proprio stipendio, se questo era uguale o inferiore a 1.195 € nell’anno 2014; può giungere proporzionalmente sino ad un tetto massimo di 1.300 € laddove il proprio salario, invece, fosse stato maggiore della soglia prevista .
Questa cifra poi, passati i 4 mesi, viene diminuita del 3% ogni mese.
Durata del sussidio
La NASPI dura esattamente la metà del numero di settimane lavorative svolte nel corso degli ultimi 4 anni, ciò significa che può durare complessivamente sino ad un massimo di 2 anni. Per di più il disoccupato, nel lasso di tempo in cui gode del sussidio, viene invitato a prender parte a dei percorsi per l’attivazione lavorativa o corsi per la riqualificazione professionale in modo da agevolare il suo ritorno al mondo del lavoro.
Cosa fare se alla fine del sussidio il disoccupato non riesce comunque a trovare un nuovo impiego
In questo caso il disoccupato potrà fare richiesta di ASDI (attiva e disponibile dal prossimo Maggio), ovvero un assegno di disoccupazione che spetta a quei soggetti che non possono più usufruire della NASPI e che, non avendo ancora trovato un altro impiego, si trovano in condizioni economiche molto gravi.
L’ASDI ha una durata massima di 6 mesi ed il suo importo corrisponde al 75% dell’ultima Naspi percepita. A partire da quest’anno possono usufruire dell’indennità di disoccupazione, chiamata “Dis Coll“, anche quei lavoratori a progetto che sono iscritti alla gestione separata.