Sky News ha ricevuto da un ex miliziano siriano una chiavetta usb che contiene al suo interno una serie di schede, si parla di 22 mila, con i nomi ed i dati personali di aspiranti adepti della Jihad islamica. La chiavetta sarebbe stata trafugata da Abu Ahmed, un “pentito” dell’organizzazione la cui storia è alquanto controversa. L’uomo era un ex miliziano siriano delle forze “anti-Assad”, poi era entrato a far parte delle forze del Califfato, salvo poi sentirsi deluso anche da queste milizie e uscirne portandosi via anche la chiavetta contenete tutte le informazioni sui possibili nuovi adepti.
Secondo quanto ha fatto filtrare Sky News, che ha informato del furto anche le autorità britanniche, la lista contiene nomi già noti alle autorità come un hacker 21enne originario di Birmingham, Junaid Hussein, attivo come reclutatore in Siria per lo Stato Islamico, e che è stato uno delle vittime dei raid occidentali condotti con l’uso dei droni. Hussain, insieme alla moglie, Sally Jones aveva anche progettato degli attacchi terroristici in Gran Bretagna.
Altro nome già noto è quello di un 26enne rapper londinese, Abdel Bary, che dopo essere passato per la Libia, l’Egitto e la Turchia, nel 2013 aveva aderito all’Isis. Nelle schede che sono contenute nella chiavetta rubata, oltre ai nominativi ci sono altri dati personali riguardanti gli indirizzi, i numeri telefonici, ed anche dei possibili contatti degli adepti.
Alcuni di questi numeri telefonici sono tuttora attivi e potrebbero quindi essere ancora utilizzati dai terroristi islamici. Uno dei file che si trovano all’interno della chiavetta ha un titolo molto eloquente, “Martiri” e conterrebbe i nomi delle persone disposte a morire come kamikaze, in attacchi terroristici dello Stato islamico. Dalle notizie fatte filtrare si è appreso che i questionari riempiti dagli aspiranti terroristi comprendono 23 domande tra le quali il gruppo sanguigno di chi compila il questionario ed anche la sua capacità di comprensione della “sharia”. Per quanto riguarda le nazionalità dei 22mila nomi, si parla di 51 diverse, non solo dell’Europa, ma anche di Canada e Stati Uniti e di molti paesi africani. Da parte del ministero degli esteri inglese non ci sono stati commenti alla notizia.