Un recente provvedimento del governo, che avrà bisogno di un secondo parere positivo da parte delle commissioni parlamentari, permetterà al fisco italiano di effettuare verifiche sui versamenti e sui prelievi di contante eseguiti in banca, sia da parte delle imprese che da parte dei lavoratori e dei professionisti in genere.
Con questo intervento, che deriva dal fatto che con i prelievi in contante si potrebbe innescare un processo di acquisti “in nero”, si intende tenere sotto controllo questo fenomeno.
Il provvedimento fa parte di una serie di interventi che mirano a ridurre l’evasione fiscale, il cui recupero andrebbe a favorire il taglio di alcune tasse. Nel decreto si stabilisce che da parte del fisco si potranno effettuare controlli, e quindi per chi effettua questo tipo di prelievi e di versamenti è sempre bene disporre di un giustificativo, da esibire a richiesta.
In una prima stesura il provvedimento, che è stato poi modificato dalle pertinenti commissioni parlamentari, prevedeva anche una sanzione che ora è stata cancellata, che andava da un minimo del 10% ad un massimo del 50% della somma sottoposta a controllo, nel caso in cui fosse stata omessa l’intestazione del beneficiario, oppure fosse stata inesatta. Il tutto deriva da una apposita sentenza della Corte Costituzionale, nella quale i Giudici hanno dichiarato che l’assunto che equiparava a compensi non dichiarati i prelievi in contanti effettuati da lavoratori autonomi, è incostituzionale.
La Cassazione ha poi stabilito che i giustificativi da presentare in caso di controllo da parte del fisco debbano essere di carattere “finanziario ed amministrativo“, facendo scattare un altro problema che riguarda in particolare alcune categorie di lavoratori autonomi come i promotori finanziari, i mediatori di immobili e gli agenti di commercio, che sono solitamente retribuiti attraverso delle provvigioni, calcolate sugli affari portati a termine, un tipo di pagamento che potrebbe configurarsi come reddito d’impresa. Naturalmente anche i contribuenti che appartengono a questo gruppo avranno la possibilità di difendersi tramite strumenti legali, ed una apposita circolare emessa dall’Agenzia delle Entrate li aiuta, specificando che il comportamento degli ispettori inviati dal fisco per eseguire i controlli, dovrà essere improntato all’utilizzo di una grande flessibilità, proprio in questi casi. Flessibilità che potrebbe riguardare ad esempio l’occasionalità del prelievo, oppure l’importo minimo prelevato, od anche che le somme prelevate siano in linea con il tenore di vita della persona che viene sottoposta al controllo.