Corea del Nord: giustiziato il Ministro della difesa, reo di essersi addormentato alla parata
Nuova macabra punizione del governo nord coreano nei confronti di un esponente della gerarchia militare. A quanto sembrerebbe il Ministro della Difesa Hyon Yong Chol è stato giustiziato per aver commesso, secondo l’opinione del dittatore asiatico, una mancanza gravissima, quella di addormentarsi durante una sfilata militare. L’alto ufficiale avrebbe poi, tentando di giustificare il suo atteggiamento, contraddicendo il premier Kim Jong Un, atteggiamentoquest’ultimo, che nello stato coreano è gravissimo avrebbe portato l’anziano ufficiale immediatamente in carcere. Successivamente, però, il controverso leader avrebbe deciso per la sua condanna a morte, con lo scopo di fornire l’ennesimo esempio al Paese della sua ferocia.
Il processo farsa sarebbe avvenuto in un giorno successivo, la Corte, che a quanto pare ha evitato di ascoltare l’imputato, ha sentenziato per la pena capitale dopo neppure dieci minuti di camera di consiglio.
Dell’avvenuta esecuzione che dovrebbe essere stata eseguita dinanzi alle gerarchie militari, non si hanno conferme ufficiali, ma fonti dei servizi segreti internazionali fanno notare come l’alto ufficiale non sia comparso ultimamente in pubblico. Lo stato maggiore della difesa coreana non ha rilasciato come di sua abitudine, dichiarazioni in merito e questo non fa altro che amplificare i dubbi sull’integrità fisica di Chol.
Un rapporto dell’intelligence Sud Coreano, rende la situazione ancor più macabra, lo 007 di Seul infatti non smentisce l’esecuzione, ma fa luce sulle modalità della morte dell’anziano gerarca, l’agente segreto riferisce, infatti, che l’esecuzione è avvenuta durante l’ennesima sfilata militare per mano di un colpo di armamento pesante. (sembrerebbe un cannone antiaereo)
L’esecuzione che sarebbe avvenuta il 30 di Aprile è l’ultima di una lunga serie di uccisioni, tutte effettuate con il metodi del plotone di esecuzione. Rapporti dell’intelligence sud coreano attribuirebbero infatti ad oltre 20 le esecuzioni avvenute nel solo 2015. Le condanne tutte autorizzate dal despota Kim Jong Un, contribuiscono, come nella peggiore tradizione dittatoriale, ad epurare le gerarchie militari ed evitare, con tutta probabilità, un accumulo di potere nelle mani degli uomini in divisa
Il dittatore che è subentrato al padre Kim Jong Un nel Dicembre del 2011, cerca di conservare il potere attuando una politica del terrore, osteggiata dalla comunità internazionale e spesso, criticata anche dai suoi alleati più stretti come ad esempio la Russia di Putin.