Nel campo degli apparecchi televisivi sono continue le innovazioni che costringono gli amanti del settore a dover sciogliere l’annoso dubbio sul cambiare o meno. In questo primo scorcio del nuovo secolo abbiamo visto i televisori evolvere, attraverso vari passaggi, dagli Lcd ai 3D: un’evoluzione che è arrivata a garantirci un’esperienza video quasi cinematografica.
Ma l’evoluzione, come detto, è continua, e lo testimonia l’arrivo dei 4K. Cosa significa questa sigla? Sta ad indicare una risoluzione quattro volte migliore rispetto a quella dei suoi predecessori e molte altre cose.
Uno dei punti di forza di questi nuovi schermi, come affermato da Jorge Rojas Bartra, alto dirigente di Sony, sta nel fatto che:
“Poter disporre di un numero di pixel quattro volte superiore in confronto a quelli a disposizione in un Full Hd, sta a significare la possibilità di allargare lo schermo senza perdere in risoluzione e, di conseguenza, in qualità“.
Volendo fare un paragone, il passaggio dai Full HD a questi nuovi televisori è come passare da “una fotocamera da 16 megapixel ad una macchina studiata per il medio e grande formato“.
Tutto ciò comporta però un limite, ovvero quello di doversi procurare almeno un 50 pollici “per poterne percepire i vantaggi“, in quanto su televisori dalla diagonale inferiore risulta arduo riuscirci.
La risoluzione non è, però, l’unico buon motivo per passare al 4K. Un altro ottimo motivo è, infatti, costituito dalla distanza. Basti prestare attenzione al fatto che, come affermato dall’alto dirigente della Sony, che:
“Se con un televisore Full HD bisogna mettersi ad una distanza pari a circa due volte la diagonale del televisore per non percepire le matrici dei singoli pixel, con un 4K questo valore si dimezza”. Tale vantaggio è da non sottovalutare per “gli abitanti del Vecchio Continente, che di solito vivono in ambienti più ristretti rispetto agli omologhi utenti americani“.
Altri aspetti interessanti è il colore, in quanto il 4K:
“Consente a chi li produce di utilizzare tutta una serie di tecnologie che possono amplificare e quindi migliorare il risultato finale“.
Non bisogna poi dimenticare la luminosità, che è quell’aspetto che se gestito in maniera non corretta rischia di rendere negativa l’intera esperienza di visione, andando ad incidere in maniera deleteria sui colori. E’ per tale motivo che il colosso nipponico:
“Ha deciso di servirsi di una tecnologia che lavora in modo selettivo sul pannello del 4K, andando ad accendere o spegnere i Led solo dove necessario“.
Insomma, i nuovi televisori sono un ritrovato della tecnologia d’avanguardia, ma probabilmente per riuscire a rendersi conto di certe differenze con i predecessori, conviene recarsi in un punto vendita, perché:
“La definizione, il colore, la luminosità e il contrasto sono tutti aspetti che si possono cogliere e valutare solo davanti ad una Tv accesa“.
Se si vuole proprio trovare una nota dolente nei 4K, questa è, almeno a tutt’oggi:
“L’assenza di pellicole cinematografiche e programmi che siano stati girati nel formato che meglio mette in risalto le capacità di questi apparecchi“.
Tuttavia è ovvio che basterà solo avere un po’ di pazienza. Basti pensare che in occasione di Brasile 2014, alcune partite, tra cui l’atto conclusivo,sono state trasmess nel formato 4K o che l’industria cinematografica USA sta già utilizzando tale nuovo formato.
Insomma, se poi prestiamo attenzione al fatto che i prezzi rispetto a 12 mesi fa sono già scesi, vale davvero la pena di pensare ad una spesa di questo tipo, ovviamente consapevoli che in futuro anche il 4K verrà sopravanzato da qualche nuovo modello, perché l’evoluzione in questo settore non è soggetta a pause.