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Crisi ucraina: accordo per il “cessate il fuoco, ma intanto si continua a sparare

Dopo una trattativa “maratona” durata più di 15 ore, al vertice di Minsk è stato raggiunto un accordo per il “cessate il fuoco”, che entrerà in vigore il 15 Febbraio. Da parte di Putin, dopo l’annuncio dell’accordo, anche la richiesta alle parti che si stanno battendo in Ucraina perché sia raggiunta al più presto una “tregua piena”. Angela Merkel ed Hollande, due degli artefici principali dell’accordo hanno espresso soddisfazione, anche se parlano di un passo avanti importante, ma sostengono che c’è ancora molto da fare. Soddisfazione anche da parte di Barack Obama e di altri leader tra i quali il premier italiano Matteo Renzi.

Nella giornata di ieri comunque i combattimenti hanno provocato altre 9 vittime, due soldati e 7 civili, a dimostrazione che la situazione resta abbastanza tesa. Le fonti diplomatiche occidentali sono tutte ottimiste, mentre il Presidente ucraino Poroshenko, pur avendo firmato l’accordo resta dubbioso e non riesce a spiegarsi il motivo per il quale l’accordo non sia stato reso immediatamente operativo, lasciando invece 70 ore di tempo, nelle quali secondo Poroshenko la Russia ha lanciato un altro attacco. Nello stesso tempo il Capo di Stato ha sottolineato l’importanza che Unione Europea che le altre nazioni occidentali non diminuiscano la loro pressione nei confronti della Russia. Vista la difficoltà riscontrata durante le trattative e Poroshenko teme che l’attuazione effettiva dell’accordo raggiunto sia altrettanto difficile.

A proposito dell’attacco segnalato da Poroshenko, sono da registrare anche quelle di Andrii Lisenko, portavoce dell’esercito ucraino, il quale ha parlato dell’attraversamento del confine tra i due stati da parte di una colonna russa della quale facevano parte anche 50 carri armati. Prima del raggiungimento dell’accordo tra le varie parti che partecipavano alla discussione, nono sono manati i momenti di frizione, ma alla fine tutto è stato ricomposto e l’accordo è stato siglato.
Gli USA hanno espresso la loro soddisfazione per il raggiungimento di un accordo, e la Casa Bianca ha emesso un comunicato nel quale si evidenzia come sia stato fatto un “significativo” passo avanti, sia per quanto riguarda il raggiungimento della pace, sia per quanto riguarda il “ripristino della sovranità” da parte di Kiev. Nello stesso documento si esprime un grande apprezzamento per il lavoro diplomatico svolto dai due leader francese e tedesco e si chiede a tutte le parti firmatarie dell’accordo di attenersi a quanto deciso in modo rapido ed efficace, ribadendo che gli Stati Uniti sorveglieranno da vicino che gli accordi siano rispettati, e non mancando di sottolineare l’escalation che si è avuta proprio in concomitanza con i colloqui di Minsk. Secondo John Kerry, in caso di applicazione puntuale degli accordi da parte della Russia, potranno anche essere riviste le sanzioni che sono attualmente applicate. Dalla mezzanotte tra il 14 ed il 15 Febbraio, quando in Italia saranno le 22.00 dovranno essere ritirate tutte le armi pesanti attualmente impegnate nel conflitto e scattare il “cessate il fuoco”.
A margine dell’accordo siglato, Putin ha dichiarato di aver un accordo con Poroshenko per valutare la situazione sul campo nella zona di Debaltsevo, incaricando degli esperti militari. Sul fronte ucraino sarà creata anche una “zona cuscinetto” che avrà una larghezza variabile tra i 50 ed i 70 chilometri. Sarà inoltre liberata in breve tempo Nadezhda Savchenko, una pilota ucraina, attualmente detenuta in Russia.

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