Da domani a Torino, la mostra su Tamara de Lempicka, elegante narratrice di un’epoca
Arriva a Torino una mostra di pittura dedicata a Tamara de Lempicka ( Tamara Rosalia Gurwik il nome reale. Varsavia, 16 maggio 1898 – Cuernavaca, 18 marzo 1980); avrà luogo al Palazzo Chiablese, a partire dal mese di Marzo. Più precisamente la rassegna verrà inaugurata domani, 19 e e terminerà il 30 di Agosto. Ospitate nelle sale saranno 80 opere, scelte accuratamente tra quelle più significative che hanno caratterizzato la carriera dell’artista polacca. Si tratta di quadri che sono diventati, nel tempo, vere e proprie icone di modernità.
Il percorso creativo della Lempicka è stato caratterizzato da diverse influenze, derivanti sia dall’arte antica che dalle contaminazioni dovute alle avanguardie storiche. Inoltre, alcune recenti ricerche hanno svelato aspetti finora inediti e, soprattutto, intimi dell’esistenza della pittrice.
Il titolo della mostra sarà semplicemente “Tamara de Lempicka“; a promuovere l’evento è l’assessorato alla Cultura della città di Torino, al quale si sono affiancati il Polo Reale e la “Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Piemonte”. Ad occuparsi della retrospettiva è Gioia Mori, che ha avuto l’onere e il merito di scegliere, tra i diversi lavori dell’artista, quelli che permettono di ricostruirne la storia ma che, allo stesso tempo, permettessero di portare alla luce degli aspetti poco noti della sua vita.
La Lempicka, infatti, ha realizzato opere dalle quali sono emerse sia la reinterpretazione che la passione innegabile per l’arte antica. La mostra non prenderà in esame una fase particolare della carriera, proponendosi di presentare l’intera esistenza artistica dell’esponente dell’Art Dèco, partendo dai primi anni di attività fino ad arrivare alle opere nelle quali la maturazione è evidente.
Una prima sezione avrà per oggetto le diverse abitazioni all’interno delle quali l’artista ha vissuto, a partire del 1916 (anno nel quale si è sposata, stabilendosi a San Pietroburgo) fino al 1980 (l’ultimo della sua vita, trascorso in Messico).
Ad accompagnare i luoghi che l’hanno vista protagonista sarà l’evoluzione del suo tratto pittorico; in questo ambito si passa dagli acquerelli, che sono stati i veri protagonisti del periodo russo, ai ritratti, eseguiti nella città di Parigi. Tra questi ultimi sarà possibile ammirare 3 diverse produzioni. La prima ha avuto per oggetto le amiche dell’artista; la seconda vede opere dedicate a Ira Perrot, altra amica dell’artista. L’ultima parte, invece, esamina i ritratti fatti ai bambini; in modo particolare, l’artista aveva una predilezione per sua figlia Kizette, che ha fatto da modella per diverse opere della madre.
Non sono state tralasciate le opere del periodo trascorso a Beverly Hills, completate nella villa coloniale di King Vidor. Negli anni ’40, invece, l’autrice si era spostata a New York, venendone inevitabilmente influenzata. Tra le opere maggiori presenti all’interno della mostra da segnalare “La conchiglia“, nella quale è ben evidente il virtuosismo tecnico ormai raggiunto dall’artista.
La Lempicka è sempre stata affascinata dal mondo della moda, che ha portato alla realizzazione di veri e propri capolavori quali “Le confidenze“, “Sciarpa blu” o, ancora, il “Ritratto di Madame Perrot con calle“.
Una sezione avrà per oggetto, inoltre, i nudi disegnati dall’artista; oltre ai dipinti, saranno presentati anche dei disegni, che verranno messi a confronto con delle fotografie scattate da Albin-Guillot e Brassai. Attraverso tale confronto sarà possibile verificare il continuo lavoro di ricerca esercitato dalla Lempicka in merito all’illuminazione.
Dopo aver affascinato Torino, la mostra si sposterà a Budapest. Il consiglio è quello di non perdere l’opportunità di ammirare opere che hanno lasciato molto sia sul piano artistico che su quello umano e che, solo adesso, stanno iniziando ad ottenere il meritato riconoscimento. Opere imperdibili che hanno conquistato anche la pop-star Madonna, divenuta una delle maggiori collezioniste dei lavori dell’artista polacca.
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