Chi leggerebbe un libro composto da un milione di parole? Ben pochi, a meno che l’autore non sia Alan Moore, il famoso fumettista autore, fra le tante opere, di “Watchmen“, “V for Vendetta” e “Batman: the killing joke“.
Dopo 8 anni Alan Moore ha terminato la stesura del suo ultimo romanzo “Jerusalem“, come annunciato dalla figlia dello scrittore, Leah Moore sul suo profilo di un noto social network. “Jerusalem” potrebbe ridefinire il concetto di opera mastodontica. Difficile stimare il numero di pagine fino a quando il romanzo non sarà pubblicato, ma in termini di parole questo lavoro presenta, ad esempio, una lunghezza doppia rispetto ad un’opera monumentale come “Il signore degli anelli” di John Ronald Reuel Tolkien e “Guerra e pace” di Lev Tolstoj; tripla rispetto a “Le cronache del ghiaccio e del fuoco” di George Raymond Richard Martin e simile a quella di tutti i romanzi della saga di Harry Potter messi assieme.
Lo scrittore che si è autoproclamato Mago ha rivelato che “Jerusalem” è ambientato nella sua città natale Northampton, nelle Midlands Orientali, di cui l’autore descrive la storia in un’ottica fantasy. Nonostante la grande popolarità di Alan Moore al momento nessuna casa editrice sembrerebbe intenzionata a pubblicare un libro di simili dimensioni, anche perchè l’autore ha dichiarato pubblicamente di non accettare ridimensionamenti della sua opera. Difficile anche che venga creato un adattamento cinematografico, come avvenuto per alcuni suoi fumetti (rivisitazione poco gradita dallo scrittore britannico).
