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Daniele De Rossi a scuola da Roberto Mancini

Nel 1992, Carletto Ancelotti, dopo aver finito di essere un giocatoter, ha raggiunto in Nazionale un certo Arrigo Sacchi, dopo averlo avuto come allenatore e maestro al Milan.

La stessa sorte a 30 anni di distanza, capita a Daniele De Rossi che seguirà le orme di uno degli allenatori italiani più vincenti della storia. Intraprenderà lo stesso percorso dell’ex romanista che non ha mai allenato la Roma, mentre De Rossi sogna già di farlo.

La Nazionale per lui è il punto di partenza, come collaboratore di Roberto Mancini, tecnico che De Rossi ha sempre stimato.

Coverciano diventerà la sua seconda casa, quella casa che da giocatore ha frequentato sistematicamente essendo un punto fermo dei vari allenatori che si sono succeduti alla guida della nazionale di calcio italiana.

Ora per lui inizia una nuova esperienza, quello prima di studente per diventare poi un allenatore. Affiancherà Mancini da qui, per le prossime partite che l’Italia disputerà a breve e per le quali nelle prossime ore il ct diraremà le convocazioni, e fino alla fine dell’avventura dell’europeo.

Un percorso affascinante che ripercorre le orme di un maestro, Ancelotti appunto, insieme a un allenatore, Mancini, di cui De Rossi ha avuto sempre grande stima.

Solitamente i forti centrocampisti diventano sempre dei grandi allenatori, Ancelotti ne è un esempio, ma non vanno dimenticati anche i vari Guardiola, Zidane, Capello. Evidentemente la loro grande capacità in mezzo al campo permette loro di vedere meglio anche dal di fuori, quando affrontano il campo non da dentro ma da fuori il rettangolo verde.

Per Daniele De Rossi l’esperienza si preannuncia elettrizzante. A Coverciano ritroverà tanti amici che aveva salutato da giocatore e sarà anche un cmpito difficile doverli ora gestire da allenatore, o comunque da collaboratore del ct. Ma sicuramente vista l’esperienza e la bravura che ha dimostrato in campo, riuscirà anche in questo compito.