Nella giornata di oggi, davanti alla Corte d’Assise di Taranto inizierà il processo d’appello per l’omicidio di Sarah Scazzi, alla conclusione del quale, quelle che in primo grado sono state riconosciute come le ideatrici ed esecutrici del delitto, ovvero Sabrina Misseri e sua madre Cosima, sperano di veder ribaltata la sentenza che le ha condannate all’ergastolo per l’uccisione della ragazza, cugina di Sabrina e nipote di Cosima.
Sul banco degli imputati vi sarà anche quello che è stato a suo modo il protagonista di questa vicenda giudiziaria, ovvero Michele Misseri, che dopo aver accusato la figlia di essere stata sua complice nel delitto, ha per l’ennesima volta ritrattato e cambiato versione, senza però essere creduto dal collegio giudicante di primo grado, che gli ha inflitto una pena di otto anni di reclusione per aver occultato il corpo della nipote in collaborazione, oltre che con Sabrina e Cosima, con il fratello e un altro nipote, il quale è però deceduto qualche mese fa.
Il processo di primo grado, che si è concluso nei primi mesi del 2013, è stato uno dei più seguiti degli ultimi anni da parte dell’opinione pubblica e anche questo nuovo grado di giudizio è molto atteso, in considerazione del fatto che la morte di Sarah Scazzi ancora oggi sconvolge per le modalità con cui è avvenuta e per i motivi che, secondo all’accusa, vi sarebbero stati alla base, ovvero la gelosia di Sabrina nei confronti della cugina, gelosia causata dal fatto che la giovane si sarebbe invaghita di un ragazzo di cui Sabrina era innamorata.