Una notizia importante per il futuro della medicina, in particolare per il monitoraggio dei feti, arriva da un nuovo sistema, il Real View; tanto che secondo le prime indicazioni fornite dal team che ha lavorato sul progetto, tale meccanismo finirà per sostituire in breve tempo l’ecografia.à
Pur essendo ancora in una fase di sviluppo, i primi test effettuati hanno mostrato le potenzialità di questo metodo; quando verranno approntati degli schermi olografici in 3D le mamme avranno la possibilità di vedere il feto tenuto in grembo in maniera molto realistica. Inoltre, risulterebbe più facile per i chirurghi monitorare con attenzione l’evoluzione degli organi interni, intervenendo con maggiore tempestività e sicurezza in caso di problemi.
La tecnologia è stata promossa dalla Philips, che si sta avvalendo della collaborazione dello “Schneider Children’s Medical Center” che opera in Israele, precisamente a Petach Tikva.
Lo studio ha visto il coinvolgimento di 8 pazienti e, nel corso dei test, con il sistema Real View sono state mostrate le immagini olografiche interattive (sfruttando la tecnologia 3D), che è stato possibile acquisire con dei sistemi a ultrasuoni cardiaci, oltre che grazie all’interventistica a raggi X messa a disposizione dalla stessa Philips.
Uno dei momenti più importanti è stato quello in cui sullo schermo è apparso il cuore di un paziente; attraverso le immagini olografiche il cuore è sembrato fluttuare nell’aria grazie al 3D. Questo è stato possibile senza ricorrere ad occhiali speciali e senza dover utilizzare procedure invasive. I medici hanno potuto interagire con la proiezione del cuore in 3D semplicemente toccando i volumi olografici posti dinnanzi a loro.
È stato l’Amministratore Delegato della RealView Aviad Kaufman a voler rilasciare le prime dichiarazioni dopo i test, esprimendo tutta la sua soddisfazione per la riuscita degli stessi e la convinzione di un futuro più roseo sia per le mamme che per i medici stessi. Secondo Kaufman esistono i presupposti affinché l’olografia medica basata sull’utilizzo del 3D riesca a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel prossimo futuro.
Grazie al continuo miglioramento della stessa tecnologia 3D e il contemporaneo aumento dei test e delle prove cliniche per stabilire il reale valore di tale tecnologia, l’assistenza ai malati è destinata a migliorare notevolmente, in quanto i medici avranno la possibilità di valutare con più attenzione e con un margine di errore sicuramente più basso la condizione dei pazienti stessi, il tutto con un metodo assolutamente non invasivo. Quest’ultima caratteristica potrebbe risultare essenziale soprattutto nel caso in cui ad essere monitorati dovessero essere dei feti, contrariamente a quanto avviene attualmente, ad esempio, con la pratica dell’amiocentesi, tecnica che comporta, seppur limitati, dei rischi per la salute del bambino ( 1 caso su 300 e 1/900 che conduca all’aborto).