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Dieci arresti in Brasile, decapitata cellula islamica

La polizia brasiliana ha operato 10 arresti in tutto il paese, l’accusa è gravissima e lega indissolubilmente gli uomini presi in custodia alla preparazione di un attentato terroristico che doveva compiersi durante i giochi olimpici.

Gli uomini, tra cui un minorenne, avevano aderito a un sedicente gruppo integralista islamico denominato “Ansar al-Khilafah Brazil”, essi avevano tramite un servizio di messaggistica istantanea inviato messaggi relativamente alla preparazione di sanguinosi attacchi durante gli eventi sportivi.

I dieci, come riferisce direttamente il ministro della giustizia brasiliano Alexandre Moraes, sono stati monitorati costantemente dalle forze dell’ordine, che poi su disposizione dell’autorità giudiziaria ha proceduto all’arresto.

Non è stato reso noto se gli uomini si conoscessero tra di loro, quello che è certo che gli arresti sono stati effettuati in varie parti della nazione, e in special modo negli stati di San Paolo e Parana’.

Gli arresti sono stati effettuati con gran dispiegamento di forze, da parte di unità d’élite della polizia brasiliana, in virtù della legge antiterrorismo del marzo scorso, e che dovrebbe fornire la copertura legislativa durante i prossimi giochi olimpici.

Il Brasile conosce in maniera particolareggiata i rischi del terrorismo internazionale, allo scopo di preparare le giuste contromisure, nei mesi scorsi dirigenti dell’antiterrorismo sono stati inviati nei paesi più a rischio, in maniera tale da conoscere nel dettaglio il “modus operandi” dell’esercito del male.

Sui Giochi vigileranno quasi 100.000 persone, molti di essi appartengono alle forze di polizia, il resto è inquadrato nelle forze armate brasiliane, saranno schierate altresì unità dell’aereonautica, in maniera tale da intercettare eventuali minacce provenienti dal cielo.

Le delegazioni saranno scortate fin dal loro arrivo nel paese, alcune federazioni affideranno inoltre la sicurezza dei propri atleti ad agenzie specializzate straniere, che all’uopo hanno ricevuto l’autorizzazione per l’ingresso nel paese dal Ministro della Giustizia.