Dopo “Educazione siberiana” Salvatores ritorna con il fantasy “un ragazzo invisibile”. Trailer e recensione
‘Il ragazzo invisibile” è il nuovo film di Gabriel Salvadores, che nel cast vede la presenza di Ludovico Girardello, Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio e Noa Zatta.
La nuova pellicola del grande regista italiano tratta di un ragazzino che vive con la madre nella bellissima e malinconica Trieste. Il padre, venuto a mancare qualche anno prima, è una figura di riferimento che manca molto al piccolo Michele, che però trova nella figura materna una vera e propria ancora di salvezza.Il protagonista, a scuola, deve affrontare prepotenze di due bulli che cercano in tutti i modi di rendergli difficile la vita e le prime cotte per Stella, una sua compagna che però non sembra ricambiare. Ma un giorno, al ritorno a casa, il piccolo Michele si rende conto di possedere una straordinaria capacità: quella di diventare assolutamente invisibile. Questa incredibile capacità sconvolgerà la sua vita e quella delle persone che gli stanno accanto, aiutandolo a prendere consapevolezza del suo potere, ma anche dei problemi che da esso possono derivare. Il nuovo lavoro di Gabriel Salvadores è quindi un temerario ‘ibrido’ tra un film per bambini ed un film di fantascienza.
Quella di Michele è, infatti, un’atipica storia di crescita all’interno di un contesto inconsueto, che pone il pubblico difronte a riflessioni profonde ed importanti, all’interno di una narrazione scorrevole e di una sceneggiatura brillante.
Questo film è quindi adatto sia ai ragazzi che agli adulti in cerca di quelle risposte che chiunque abbia dei figli cerca, in un delicato equilibrio tra fantasia e realtà che non oscura affatto il nobile nocciolo contenutistico dell’ultima fatica del regista premio-oscar con “Mediterraneo”. Anche il superpotere del ragazzino, l’invisibilità, non sembra una scelta casuale, e sottolinea come spesso i problemi dei più piccoli restino invisibili agli adulti, troppo distanti dalla dimensione dei loro figlio e troppo indolenti nei confronti delle loro problematiche. Michele è quindi eroe ed antieroe contemporaneamente, capace di trarre grandi benefici dalla sua invisibilità, ma anche di suscitare grandi problemi. Visibilità/ invisibilità si trasforma quindi in un moderno e fantascientifico essere/non essere, capace di far riflettere e di far emozionare grandi e piccini.
Particolamente notevole è la costruzione dei personaggi, caratterizzati ma mai stereotipati e sempre funzionali alla trama. La sceneggiatura è brillante e temeraria, e va di pari passo con la scelta (un azzardo riuscito) del regista, che ha fortemente voluto lavorare con un giovanissimo attore che ha ripagato decisamente Salvadores. Lodevoli anche le lenti di ingrandimento sul dramma del bullismo, tristemente sempre più di attualità nel nostro Paese, e quella dei giovani che crescono senza un genitore e quindi senza un’importante figura di riferimento.
In definitiva, quello di Salvadores è un lavoro che ha il pregio di apparire leggero ed impegnato, per giovani e per adulti, un delizioso coraggioso ibrido che non si tira indietro di fronte a tematiche importanti ( e alla stessa critica) e che vuole stupire positivamente il pubblico.