Proprio nella serata di ieri era stata disposta una nuova perizia sul corpo della donna che non avrebbe ancora dato gli esiti sperati, non riuscendo a definire con precisione le cause del decesso, anche se alcuni dati farebbero pensare ad una morte violenta; inoltre è stata accolta la richiesta dei legali di un ulteriore sopralluogo nel canale dove furono ritrovati i resti della povera Elena Ceste.
Una storia che sembra non aver fine, con la donna , di 37 anni, che nel gennaio era scomparsa da casa facendo perdere le tracce di sé nei mesi successivi sino al 18 ottobre scorso quando, a pochi chilometri dalla casa in cui abitava con con il marito e i 4 figli a Costigliole d’Asti, è stato ritrovato nel canale dell’astigiano il suo corpo, rendendo vane le ricerche che si erano allargate anche oltre i confini nazionali, giungendo sino in Spagna.
E pensare che il marito, da sempre unico indagato sulla morte della povera moglie, non più tardi di qualche settimana fa aveva destato scalpore con un’intervista al quotidiano Repubblica; l’uomo infatti, 44 anni e vigile del fuoco in servizio ad Alba, aveva dichiarato di aver ipotizzato che qualcuno le avesse potuto fare del male.
Addirittura l’uomo ha raccontato di esser passato dal canale qualche giorno prima del ritrovamento del cadavere, ipotizzando che la donna si fosse nascosta per non farsi vedere in condizioni di degrado dal marito; nella stessa intervista Michele Buoninconti ha anche raccontato di nutrire dei sospetti su eventuali frequentazioni extra coniugali della moglie, alludendo anche ad un presunto video hard girato con un altro uomo che avrebbe ricattato la donna.
Tutte dichiarazioni che, a quanto pare, non hanno trovato fondamento, né credito, da parte della procura, che ha provveduto questa mattina ad arrestare l’uomo per omicidio volontario premeditato. Una storia macabra, con ancora tanti punti interrogativi e dubbi da sciogliere.
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