Quanto statuito dalla Corte Europea potrebbe aprire una nuova era per quanto concerne il copyright e il cosiddetto “embed video“.
Come si è arrivati a dover far intervenire i Giudici della Corte Europea in un campo di questo tipo? Molto semplicemente alcuni giudici tedeschi hanno richiesto un giudizio relativamente ad una questione complessa, quella di una società tedesca che voleva fosse riconosciuto come scorretto il comportamento di due “competitor”, che avevano “embeddato” una sua clip pubblicitaria senza ricevere prima un’autorizzazione.
Per chi è a digiuno di termini tecnologici, “embeddare” è una parola con la quale si indica l’azione di:
“Riportare all’interno di pagine di siti web dei contenuti video presi da altre fonti, allegandovi un codice, messo a disposizione dallo stesso sito da cui il video è tratto”.
Quanto affermato dai Giudici europei, le motivazioni del cui parere verranno pubblicate prossimamente, apre come detto nuovi scenari: per la Corte infatti tale operazione non va ad inficiare il diritto di copyright. I Giudici sono giunti a tale conclusione ritenendo che:
“Se un video viene semplicemente pubblicato su un altro sito e non scaricato, i click di visualizzazione saranno sempre ricondotti alla fonte d’origine”. In termini più semplici, l’operazione di “embeddare” è vista dai giudici come “null’altro che l’inserimento di un link”.
Questa decisione non farà certo piacere alla SIAE, che circa tre anni fa, insieme ad altre associazioni di categoria del Vecchio Continente, ha reso obbligatorio il pagamento di una somma a quanti compiono con i trailer dei film nelle sale cinematografiche tale operazione.
Appare palese come la decisione dei Giudici europei cozzi in toto con quanto imposto dalla SIAE in questi ultimi anni: ora bisognerà capire quali saranno le conseguenze di tale pronuncia e come reagiranno le grandi major e le associazioni di categoria come, appunto, la SIAE stessa.