Tra i 22 feriti degli attacchi in Thailandia ci sono anche due nostri connazionali. Il primo sarebbe un ventunenne già dimesso dall’ospedale ed il secondo, invece, un cinquantunenne che è stato colpito alla schiena da una scheggia. Non appena portato in ospedale è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Le sue condizioni appaiono piuttosto rassicuranti.
Stando a quanto dichiarato dalle autorità locali, non si tratterebbe di terrorismo quanto, piuttosto, di azioni legate ai movimenti separatisti. Le esplosioni avevano il fine di destabilizzare un territorio teatro di scontri interni molto frequenti.
Le autorità hanno chiesto ai turisti che si trovano nella zona di fare attenzione ad ogni genere di movimento sospetto e di rivolgersi alle forze dell’ordine nel caso in cui dovessero notare qualcosa di diverso dal solito. A seguito delle esplosioni, i fermi non sono tardati ad arrivare. Per il momento, però, gli attentati non sono stati rivendicati.
Dalla giunta militare sono state immediatamente mosse accuse a carico della parte politica avversa che ha osteggiato il referendum costituzionale tenutosi pochi giorni fa.
Una cosa è certa: il turismo è il motore più potente dell’economia thailandese e le autorità stanno facendo di tutto per evitare di parlare di terrorismo. Il turismo, da solo, corrisponde al 10% del PIL e solo quest’anno sono previsti 30 milioni di arrivi.
Il cinquantunenne italiano sottoposto all’intervento chirurgico ha raccontato di essersi trovato a soli 2 metri dall’esplosione. Le autorità hanno dichiarato lo stato di allerta per tutto il Paese. Gli attentati sono stati programmati proprio nel giorno che anticipa i festeggiamenti in onore della regina Sirikit e tale coincidenza lascia pensare a una premeditazione. A questo punto, non resta che attendere la chiusura delle indagini da parte delle autorità locali per conoscere i mandanti e gli esecutori degli attacchi che hanno messo a ferro e fuoco una delle zone più turistiche della Thailandia.