Pericolo uranio nelle mani dell’Isis in Libia? È quanto sostiene Ahmed Gaddafi al-Dam, un cugino dell’ex rais libico, che ha rilasciato un’intervista ad un sito inglese, il Daily Mail Online. Nel corso dell’intervista, rilasciata in Egitto, dove si trova dal 2011 in esilio, dopo essere fuggito durante la rivoluzione, Ahmed Gaddafi al-Dam, ha spaziato su vari argomenti tra cui quello dell’uranio.
Secondo il cugino di Gheddafi, l’Isis sarebbe riuscita ad impadronirsi del quantitativo di uranio, circa 6000 barili, che erano dell’esercito di Gheddafi e si trovavano nel deserto, nelle vicinanze della città di Sabha, nella zona sud-occidentale del paese.
Secondo l’opinione di Ahmed Gaddafi al-Dam, visto il grande valore di questo materiale, circa 400 milioni di dollari, i miliziani non lo useranno per la fabbricazione di armi, ma tenteranno piuttosto di venderlo a paesi tipo la Corea del Nord, in modo da poter finanziare le loro attività terroristiche specialmente in Occidente.
Secondo le sue valutazioni, l’Isis potrebbe essere in grado di ripetere nel giro di due anni un attentato della stessa portata di quello del settembre 2001 contro le Torri Gemelle. Per far questo, secondo Ahmed Gaddafi al-Dam, l’Isis sta reclutando molti fanatici tra i migranti che quotidianamente si imbarcano per raggiungere le coste europee e principalmente quelle italiane.
Parlando dei migranti, stima che nel 2015 saranno circa 500 mila quelli che “invaderanno” l’Europa, e stima che almeno alcune migliaia saranno dei terroristi. La fuga di Ahmed Gaddafi al-Dam in Egitto, risale al 2011, e fino a settembre scorso per lui esisteva il “divieto di viaggio”, e poteva anche rischiare di essere estradato in Libia, ed accusato di aver commesso crimini contro il popolo, ma anche reati come frode, contraffazione, riciclaggio di denaro e falso. Ahmed Gaddafi al-Dam, dal 1995 era a capo di un battaglione “d’elite”, dell’esercito libico, che si occupava della sicurezza personale del rais. Contro di lui erano state presentate anche delle accuse che riguardavano attività terroristiche all’estero, volte all’eliminazione dei dissidenti. Accuse delle quali si è sempre dichiarato innocente.
Ora Ahmed Gaddafi al-Dam, vuole convocare una conferenza per discutere della situazione del suo paese, aperta a tutte le parti che si stanno combattendo sul campo, compreso l’Isis, e vuole cercare sostegno a questa sua operazione da parte dei paesi europei. Il tutto con la mira, nemmeno velata, di essere il futuro leader della Libia. Ahmed Gaddafi al-Dam, ha dichiarato anche che circa un terzo della popolazione libica, sostiene ancora il clan del rais.