Alle 19:00 allo stadio Jakob-Park va in scena Basilea-Fiorentina, valida per la quinta giornata del girone I di Europa League.
Padroni di casa a 9 punti, mentre per i Viola, complice l’inopinata sconfitta interna a vantaggio dei non irresistibili polacchi del Lech Poznan, solo 6, per un vero e proprio big-match che si preannuncia scoppiettante e ricco di gol. Partita che si presenta, dunque, ricca di spunti, ma non necessariamente decisiva, visto che ad entrambe le squadra potrebbe anche andar bene un pari, riflettendo su come gli altri due avversari del girone, attesi da uno scontro diretto, si trovano a 4 punti.
Tra i tanti elementi di interesse, naturalmente, il ritorno di Paulo Sousa nel suo vecchio stadio, con il Portoghese, dopo la sconfitta al Franchi dell’andata, desideroso di rifarsi contro una squadra, con il quale l’addio non è avvenuto nella maniera più serena ed indolore.
Il Portoghese vuole vincere fortemente anche perché ci tiene tornare in questo stadio per un’eventuale finale visto che la finale di quest’edizione di Europa League verrà giocata in Svizzera.
La Fiorentina che tanto va bene in campionato, ancora non ha espresso al meglio il suo gioco in Europa, facendo registrare un percorso contrassegnato da tanta discontinuità, nel quale, paradossalmente, le due uniche vittorie sono avvenute in trasferta, mentre in casa neppure un solo punto, con due battute d’arresto in altrettanti incontri.
Un buon viatico, quindi, quello dei Gigliati lontani dal Franchi, ma va tento in considerazione come il Basilea rappresenti un vero proprio tabù per i Viola. Infatti nelle gare ufficiali nei quattro precedenti tra le due compagini, gli Italiani non hanno mai vinto. Lo score parla di due pareggi e due sconfitte, con l’unico precedente moderno che è lo scontro valido per la gara di andata, quando gli uomini di Sousa, passati in vantaggio nel primo tempo con bomber Kalinic, vennero raggiunti e addirittura superati in 9′ minuti tra il 71′ minuto con la rete di Bjarnason e il 79′ con l’eurogoal di Elneny complice anche l’espulsione subita dal difensore viola Gonzalo Rodriguez che lasciò la squadra in 10 uomini.
Paulo Sousa ha tutta la rosa al completo e tutto lascia supporre che, a differenza di quanto avvenuto domenica, il tecnico lusitano rinunci al turn-over, ad esempio, schierando subito dall’inizio Kalinic. L’unico dubbio riguarda Borja Valero uscito contro l’Empoli un po’ affaticato, anche se lo Spagnolo dovrebbe esserci a centrocampo, accanto a Vecino e Ilicic. Per quanto riguarda il resto, come di consueto per la gare di coppa, spazio a Sepe, davanti al quale il miglior terzetto difensivo con Rodriguez, Roncaglia e Astori, mentre come esterni bassi Marcos Alonso ed un Bernardeschi sempre più a suo agio nel nuovo ruolo.
Di contro probabile 4-4-2 per l’undici elvetico con Fischer costretto a dover rinunciare a metà difesa, viste le contemporanee assenze di Degen
del danese Hoegh, di Akanji e Ivanov, con lo stesso ex interista Samuel non al meglio, e che inizierà dalla panchina.
Quella svizzera, però, rimane una formazione di tutto rispetto, come testimonia il consueto primo posto in campionato, con 7 punti sulla più immediata inseguitrice ed una rosa più da big europea che non da quadra svizzera:
Naturalmente riflettori puntati sul giovanissimo e altrettanto talentuoso Embolo, accanto a cui non sta sfigurando neppure l’esperto austriaco Janko, autore sin qua di 10 reti in campionato. A centrocampo l’ex pescarese Bjarnason, dopo il flirt estivo con il torino finito in Svizzera l’esperto capitano argentino Delgado, l’interessantissimo ex Fejenoord Boëtius e il fratello meno celebre degli Xhaka, che Sousa avrebbe voluto ad ogni costo in riva all’Arno.
Trovano spazio anche un estremo discreto come il portiere ceco Valik, l’esperto svedese Safari e l’egiziano El Neny, a testimonianza di una squadra ricca di talento sia qualitativamente che quantitativamente.
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