Una vittoria contro l’imperialismo e contro il colonialismo, una storica presa di coscienza del popolo boliviano. Così Evo Morales ed il suo partito definiscono la vittoria politica alle elezioni presidenziali boliviane, che conferma il socialista per la terza volta consecutiva.
La vittoria di Morales era scontata, in quanto, negli anni della sua presidenza, l’economia boliviana è letteralmente decollata, facendo registrare una crescita del PIL da record. Oltre ai notevoli successi economici, l’esecutivo di Morales ha garantito una straordinaria crescita della qualità della vita, che ha fatto finalmente uscire il popolo boliviano da quella condizione di povertà che lo affliggeva.
Notevoli sono, infatti, i miglioramenti nel campo della sanità, dell’assistenza e dell’istruzione, che hanno decisamente elevato le condizioni di vita dei boliviani, facendoli affacciare al benessere.
Secondo i sondaggi, Morales avrebbe ottenuto oltre il 60% delle preferenze, battendo notevolmente l’imprenditore Samuel Medina (rivale per la presidenza). Anche il partito socialista che sostiene Morales ha ottenuto un successo schiacciante, assicurando al presidente anche una netta maggioranza al Congresso.
Le elezioni democratiche si sono svolte in un clima sereno, quasi festoso, indice di una grande fiducia dei boliviani nella politica e nelle istituzioni democratiche. Con questa vittoria, Evo Morales diventa il governante più longevo nella storia del Paese sudamericano, usurpando Marshal Andrés de Santa Cruz, governatore del Paese per oltre dieci anni nel diciannovesimo secolo.