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F1 Gp di Singapore: sinfonia Ferrari, per la Mercedes giornata da dimenticare

E’ una notte tutta rossa quella di Singapore, nella quale Vettel trionfa dopo aver guidato per tutta la gara ed il compagno di squadra lo accompagna sul podio piazzandosi al terzo posto dopo l’alfiere della Red Bull, l’australiano Ricciardo. Ed è una notte nera per la Mercedes che vede il ritiro di Lewis Hamilton, mentre Rosberg si è classificato quarto, ma senza mai dare l’impressione di poter lottare per le posizioni del podio.

Ad inizio stagione il team principal di Maranello, Maurizio Arrivabene, aveva fissato un traguardo per la scuderia italiana: vincere 3 Gran Premi. E sul circuito cittadino del sudest asiatico la rossa ha raggiunto questo scopo quando mancano ancora sei gare alla fine dell’annata, ed ora il successore di Alonso insegue Rosberg, secondo in classifica, a soli 8 punti con grandi possibilità per il pilota tedesco di attaccarlo fin dal prossimo GP del Giappone, anche se la pista di Suzuka si presenta più favorevole per le Mercedes. Per Sebastian Vettel è il quarto successo personale su questa pista che gli piace molto, gli altri tre sulla Red Bull, e lo porta a superare nel numero dei GP vinti un grandissimo del passato come Ayrton Senna.
Il pilota della Ferrari è stato perfetto non soltanto in gara, ma anche nelle prove del sabato quando ha centrato il miglior tempo ed ha dimostrato tutta la potenza della sua monoposto, capace di adattarsi a questo fascinoso circuito cittadino dove si corre in notturna, meglio della altre vetture. Per la Mercedes , che già a Monza nel GP d’Italia pur vincendo aveva mostrato dei segnali negativi con i problemi fatti registrare da Rosberg, si è trattato di un vero e proprio crollo verticale, con la proverbiale affidabilità che è venuta meno in gara, dopo qualificazioni anonime rispetto a quanto la casa tedesca aveva abituato gli appassionati.

Per la Ferrari non è solo il trionfo della sua prima guida, ma anche di tutta l’organizzazione di squadra, che ha visto anche la grande prova di Kimi Raikkonen, non a livello del compagno ma senza dubbio sopra le righe.
La macchina sul circuito asiatico è apparsa davvero incollata all’asfalto con entrambe le mescole messe a disposizione dalla Pirelli per questa gara, e brillante di motore, trasformandosi in una freccia velocissima, ma nello stesso tempo molto guidabile. Nello stesso tempo la vittoria della Ferrari ha messo in evidenza che senza una prova perfetta anche le Mercedes possono essere raggiunte e superate dalle Rosse, e questo, anche dal punto di vista della psicologia, si ripercuoterà favorevolmente per i piloti di Maranello. Il calo di potenza che ha portato al ritiro del campione in carica, Lewis Hamilton, è avvenuto al 27esimo giro e dopo un paio di tornate a velocità ridotta la Mercedes ha richiamato ai box il Campione del Mondo,  che nel frattempo era uscito dalla zona punti.
Se si guarda al risultato, ma anche alle prestazioni sia sul giro che sul passo gara, sembra che a Maranello abbiano imboccato la strada giusta per un finale di stagione nel quale attaccare le Frecce d’argento.
In gara si temeva lo scatto al via di Ricciardo, che partiva a lato di Vettel in prima fila, ma il pilota tedesco è stato bravissimo a prendere la testa e ad incrementare il suo vantaggio già nei primi giri, per poi stabilizzarsi sul proprio passo gara. Quando si stava pensando alla strategia da usare, se con due o tre soste, al 20esimo giro ecco entrare in pista la Safety car per consentire di rimuovere la vettura incidentata di Hulkenberg che era stato protagonista di un incidente con la Williams di Massa, e per pulire la pista dai detriti. Vettel ha dovuto così riconquistare il vantaggio sulla Red Bull che lo seguiva e che gli si è riaccodata con la safety car, e lo ha fatto con grande attenzione, salvo poi essere costretto di nuovo, diciassette giri dopo, a stare dietro la safety car che questa volta è stata inviata in pista non per un incidente, ma per l’invasione di un uomo che si era messo a camminare sulla pista. Nonostante il nuovo riavvicinamento dell’Australiano, Vettel ha sempre dato l’impressione di poter controllare la corsa, senza che Ricciardo potesse nemmeno tentare il sorpasso ai suoi danni. Raikkonen non ha avuto problemi nel conservare la terza posizione, ma nello stesso tempo non è sembrato mai in condizione di poter lottare per la seconda. Dopo Rosberg, quarto, si sono piazzati nell’ordine Bottas, quinto, Kyyat, sesto Perez, settimo, ed i due giovani piloti della Red Bull, Verstappen e Sainz, che sono riusciti ad entrare in zona punti, mentre si sono ritirate ancora una volta le due McLaren Honda.

Per piloti e macchina c’è veramente poco tempo per riposare in quanto tra una settimana i motori tornano a rombare con il GP del Giappone sulla pista di Suzuka.

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