Fusione Renault-FCA: la posizione della Francia
Negli ultimi giorni si parla molto della proposta di fusione FCA- Renault, la stessa ha incontrato il favore del ministro dell’economia e delle finanze francese Bruno Le Maire. Lo stesso ha però proposto delle condizioni da rispettare. In particolare chiede determinate garanzie, ha precisato che la fusione non deve portare alla chiusura di stabilimenti in Francia e ridurre i livelli occupazionali. L’accordo dovrà rispettare la partnership già esistente della Renault con Nissan e Mitsubishi. Inoltre, dovrà essere una fusione tra eguali e continuare nel progetto di sviluppo delle batterie per auto elettriche. In poche parole il governo francese vuole salvaguardare l’economia del Paese. Ciò anche in virtù del fatto che il governo francese manterrà il 7,5% della nuova entità nata dalla fusione.
I rapporti Renault-Nissan- Mitsubishi
Minore entusiasmo è stato espresso da Hiroto Saikawa, amministratore delegato di Nissan, questo infatti ha sottolineato come in un primo momento Nissan e Mitsubishi non siano state coinvolte nel progetto. Inoltre ha sottolineato di voler tutelare la posizione della casa nipponica. A rassicurare i partner giapponesi ci ha pensato John Elkann, amministratore delegato FCA, che in un’intervista rilasciata a Nikkei, giornale economico giapponese, ha sottolineato l’intenzione di far in modo che tutte le società coinvolte escano rafforzate da tale fusione. In realtà non è facile determinare a priori i rapporti di potere tra le parti, infatti molti analisti ritengono che l’accordo potrebbe essere poco gradito ai partner Renault perché FCA è loro diretta concorrente nel mercato dell’auto. Il Financial Times, invece, sottolinea che l’accordo potrebbe essere favorevole alle case costruttrici nipponiche perché allontanerebbe la Renault dal tentativo di incorporare la Nissan.