Il giovane, simpatizzante dell’Isis, avrebbe dovuto compiere un’attentato dinamitardo nella nota località turistica situata nell’estremo sul dello Stato americano, proprio per la festa dell’Indipendenza, celebrata negli Stati Uniti il 4 luglio.
Secondo le ricostruzioni Harlem Suarez voleva compiere una strage nascondendo sotto la sabbia della spiaggia un zaino imbottito di esplosivo, azionando l’esplosione con un telecomando a distanza. Il ventitreenne, sedicente adepto dello Stato Islamico, è conosciuto anche con il nome di Almlak Benitez e sulla sua bacheca Facebook, sotto controllo da mesi dall’FBI, pubblica da tempo messaggi e materiali a favore dell’Isis, come un video di propaganda per il reclutamento di altri miliziani, nel quale inneggia alla distruzione dell’America. Dopo aver fatto ricerche su internet riguardo esplosivi, e dopo aver ordinato un Kalashnikov, gli agenti dell’FBI lo hanno intercettato prima che il mitra gli venisse consegnato.
In Florida e in tutti gli Stati Uniti c’è un crescente allarme per gli attentati, soprattutto dopo gli episodi avvenuti in Francia, in Tunisia e in altre parti del mondo, rivendicati dall’Isis. La preoccupazione deriva soprattutto dalla capillare presenza dei cosiddetti foreign fighter, cittadini con passaporti statunitensi o europei che fanno parte delle milizie dello Stato Islamico. Negli USA, come in Europa, è stato lanciato l’allarme, poiché a quanto pare sempre più giovani statunitensi e europei vogliono unirsi ai jihaidisti dell’Isis, proprio come il giovane Harlem Suarez, arrestato in Florida. Ordinari ragazzi americani e europei, quindi, che si convertono allo jihadismo militante.