Nessuna tregua in Iraq e in Siria: l’avanzata del califfato islamico continua, nonostante i raid della coalizione anti-Isis, e il Consiglio supremo di Difesa, riunitosi al Quirinale, ha lanciato l’allarme per Italia ed Europa, esposti a “rischi rilevanti”.
In particolare è stato posto l’accento sui foreign fighters, cittadini in possesso del passaporto europeo che hanno abbracciato la filosofia jihadista e rappresentano una fonte di rischi per tutti i paesi europei, in quanto difficili da controllare e potenziali esecutori di attentati terroristici o altri crimini, anche sul suolo europeo.
Per contrastare efficacemente questi potenziali attentatori, lo sforzo del nostro Paese non è sufficiente, se non sostenuto dalla collaborazione tra Paesi europei. Desta preoccupazione anche il tentativo dei miliziani di destabilizzare la Libia, Paese molto vicino all’Italia, per questioni e geografiche e interessi commerciali.
Intanto, proseguono i combattimenti a Kobane, la città siriana a prevalenza curda assediata dai miliziani, e in Iraq, dove i militanti dell’Isis si trovano a 40 chilometri dalla capitale Baghdad.
A testimoniare l’esistenza di una minaccia globale, il video drammatico girato nella Repubblica delle Filippine (paese a maggioranza cristiana), dove due velisti tedeschi sono stati rapiti da un gruppo di terroristi vicini ai miliziani. I rapitori hanno chiesto un riscatto superiore ai 4 milioni di euro e l’immediato abbandono dell’operazione anti-Isis da parte delle truppe tedesche.
[…] del terrore riesce a reclutare un numero sempre maggiore di “foreign fighters”, combattenti stranieri che sempre più vengono attratti dalle sirene dell’Isis. Ad annunciare […]