La donna, 50 anni, era un’inviata di guerra in Afghanistan e Iraq per la Bbc, nonchè direttore in Iraq per l’istituto IWPR, e indagava sull’Is.
Era giunta ad Istanbul sabato scorso, luogo nel quale avrebbe dovuto sostare solo due ore, in attesa del suo volo di transito per Erbil, in Iraq. Pare che Jacky Sutton abbia perso il volo e non avesse abbastanza denaro per acquistare un nuovo biglietto. Poi, tre turisti russi l’hanno ritrovata nella toilette dell’aeroporto senza vita, un paio di ore dopo, con al collo i lacci delle scarpe stretti a un gancio.
Questo è quanto hanno riferito i media locali e che, a sua volta, ha raccontato il corrispondente della rete britannica Ben Ando. Non sono mancati tweet contrari all’ipotesi di suicidio, come quelli di Christian Bleuer, un ricercatore amico della Sutton, che poco dopo la diffusione della notizia relativa alla morte della giornalista, ha twittato:
“Toughest woman u could meet. Turkish police say she committed suicide cuz she missed her flight?”.
Le ipotesi di chi la conosceva bene parlano di omicidio e c’è chi afferma che la videocamera di sorveglianza del luogo in cui è avvenuto il “fatto” era malfunzionante.
Certo è che il caso, seppur chiaro a prima vista, presenta diverse contraddizioni. Considerando le indagini che stava svolgendo la Sutton, nonché il fatto che il suo predecessore, Ammar al Shahbander, direttore IWPR, è morto lo scorso Maggio in un attacco terroristico a Baghdad, verrebbe da pensare che anche dietro la sua morte ci sia lo Stato Islamico.
La Sutter, inoltre, apparteneva alla Wilfp, la lega internazionale per la pace e la libertà delle donne. Da anni denunciava il trattamento riservato alla donne in Paesi di guerra come Iraq e Afghanistan. Era, probabilmente, un personaggio scomodo per l’Is.
Secondo il Daily Mail la stessa Sutton, in un messaggio scritto mesi fa all’amica Amanda Whitely, aveva il timore di poter essere un bersaglio dello Stato Islamico.
Per il momento, dal governo di Londra è arrivata soltanto l’ufficialità riguardo la morte della giornalista. Intanto, amici e colleghi chiedono a gran voce chiarezza.