Dopo alcuni anni di silenzio, il grande Tacito esce di nuovo alla maturità. Mettendo in difficoltà e in imbarazzo alcuni studenti, quest’anno la versione scelta è un incubo che per alcuni di loro si avvera e una gioia per gli appassionati della tradizione classica.
Accompagnato da un’introduzione, novità che sorprende i maturandi, il titolo spiega chiaramente il contesto. “Gli ultimi giorni di Tiberio” sono le parole che fanno parte del libro VI degli Annales e che inchiodano i ragazzi sulle sedie a riflettere e a raccontare un episodio così illustre. Una ventata di freschezza è stata considera da tanti studenti che hanno scommesso che sarebbe uscito il grande storico, oratore e senatore romano.
Tra gli autori greci e latini, apparsi negli anni precedenti, Tacito non usciva da dieci anni e, a discrezione di molti, sembra non aver deluso molti studenti. Il 37% di loro ha votato che sarebbe stato il protagonista della seconda prova scritta per i LIcei classici e hanno vinto la scommessa. Il piacere di mettersi in gioco in un evento così celebre, raccontarne il significato e passare in seguito a delle considerazioni sulla relazione scuola-lavoro ha soddisfatto le attese, non solo dei protagonisti della maturità 2015, ma anche degli insegnanti e dei genitori che ne hanno apprezzato la scelta.
L’invito ad esplorare il significato dell’episodio ha portato degli spunti interessanti.
“Caligola convinto della veridicità della morte imminente di Tiberio, inizia a gustare il potere ma rimane deluso non appena il senatore si riprende”.
I ragazzi che hanno colto con grande gioia questa prova si sono mossi su tale contenuto alternandosi a riflettere sul rapporto esistente tra la scuola che insegna e offre gli strumenti didattici e il contesto lavorativo che è il terreno dove l’individuo mette in pratica quello che ha appreso.
Davanti all’ingresso della scuola, i maturandi del 2015 hanno saputo affrontare il secondo scritto con animo sereno e con grande ammirazione per un illustre autore della letteratura classica come Tacito.
