Dal voto degli inglesi a favore della Brexit sono ormai passati oltre tre anni, periodo in cui gli accordi per l’uscita concordata hanno subito rallentamenti e accelerazioni. Questa volta sembra però che non sia più rimandabile, infatti al voto i Tory guidati da Boris Johnson hanno ottenuto la maggioranza assoluta. Per 5 anni avranno le chiavi di Downing Street ed è bastato il risultato del voto per portare far volare la sterlina nei mercati valutari sia nei confronti del dollaro sia nei confronti dell’euro, resta invece stabile il valore dell’euro nei confronti del dollaro.
La composizione del Parlamento vedrà 360 seggi su 650 affidati ai Conservatori, mentre i Laburisti, guidati da Jeremy Corbyn avranno circa 200 seggi. Possono però consolarsi dal risultato di Londra, in città infatti hanno conquistato 49 su 73 seggi. Entrambi i leader, Corbyn e Johnson, hanno invece ottenuto la maggioranza nel loro collegio. Forte invece la delusione per i liberal-democratici guidati da Jo Swinson, il partito aveva assunto una netta posizione anti-brexit ed evidentemente nel mancato voto c’è una volontà dei Britannici di portare avanti il progetto di uscita dall’Unione Europea. La delusione per la 39 enne è anche personale infatti nel suo stesso collegio di Dumbartonshire East è stata superata per ben 149 voti dall’indipendentista scozzese da Amy Callaghan.
Le prime conseguenze iniziano a farsi sentire, infatti per ora Corbyn ha deciso di non rassegnare le dimissioni, ma di guidare il partito laburista nella fase di transizione. Naturalmente le prime dichiarazioni di Boris Johnson sono particolarmente entusiaste in quanto è dai tempo di Margaret Thatcher che non si vedevano risultati così netti e sottolinea che con un mandato così forte da parte del popolo britannico, la Brexit sarà realizzata in breve tempo.