In un agguato avvenuto lo scorso sabato notte, i figli di Joaquín Guzmán Loera (noto come El Chapo), boss indiscusso del cartello messicano della droga, sono stati gravemente feriti. A riportare la notizia è un giornalista di Città del Messico (Ciro Leyva) che, a sua volta, è stato informato dell’accaduto proprio dalle vittime dell’attentato.
I figli del capo del cartello di Sinaloa hanno spiegato che l’artefice dell’agguato è Damaso Lopez ‘El Licensiado’, ex braccio destro di El Chapo. Tutto sarebbe da ricondurre a un attacco al potere per scalzare gli eredi del boss e prendere il comando dell’importante e redditizio cartello di narcotrafficanti che controlla tutti i Paesi dell’America latina.
Da quando El Chapo è stato catturato ed estradato negli Stati Uniti, pare che le lotte per la sua sostituzione ai vertici del cartello di Sinaloa non si siano mai arrestate. Quando sono stati colpiti, i figli del boss si trovavano in compagnia di un altro capo dei narcos messicani, Ismael Zambada, detto El Mayo.
Gli eredi di El Chapo si stavano recando a un incontro organizzato con Damaso Lopez, al quale imputavano il rapimento a scopo di ricatto di un altro familiare di El Chapo. Ma all’appuntamento, Lopez non si è presentato e, in sua vece, sono giunti dei killer dallo stesso assodati che hanno aperto il fuoco sui figli del boss e su El Mayo. Se l’agguato non si è trasformato in un massacro è stato solo per merito dell’intervento delle persone del luogo che hanno tratto in salvo i feriti e fatto fuggire i killer.
Ora si attende la reazione di El Chapo che, oltre a gestire gli attentati contro i suoi familiari – recentemente, la madre di El Chapo ha subito un furto sospetto nella sua villa ed è stata costretta a cambiare abitazione -, se la deve vedere anche con faide interne e con la lotta per l’egemonia del traffico di droga che la sua organizzazione sta combattendo, da anni, contro il potente cartello Jalisco-Nueva Generacion.