Halloween: adorata dai bambini, rigettata dalla Chiesa, quali le origini della festa della zucca?
La tradizione di Halloween in Italia è piuttosto recente, perciò ancora non del tutto radicata e avvolta nel dubbio. La festa d’importazione americana, però, è stata in grado di spaccare gli Italiani, divisi fra scettici ed entusiasti, fra coloro che la ritengono un’antica tradizione celtica e chi invece la reputa una festa del demonio. Di questa schiera fanno parte preti ed esorcisti, mentre i commercianti la vivono con tutt’altro spirito: una boccata d’ossigeno nel periodo pre-natalizio, solitamente già fiacco e ancor di più in questi tempi segnati dalla profonda crisi. Gli scettici, invece, la bollano con sufficienza, come una sorta di carnevalata autunnale.
Ma che cos’è, realmente, la festa di Halloween?
Non esiste una risposta semplice, visto che l’analisi di tale ricorrenza impegna da tempo chi studia le scritture e gli antropologi. Come detto, parte del mondo religioso vede questa festa come un tributo al demonio; padre Amorth, celebre esorcista, afferma che:
“Festeggiare Halloween è rendere un’osanna al diavolo“,
poiché nella sua visione questa festa è solamente una seduta spiritica trasformata in gioco. In realtà, né la tradizione ebraica né la Bibbia fanno mai riferimento alla festa di Halloween, anche se nel nostro testo sacro è espresso chiaramente il divieto (e il monito, ndr) all’uomo di evocare i morti o di interessarsi alla divinazione, bandendo così ogni forma di contattismo o scrittura automatica, ad esempio.
Le radici delle celebrazioni del 31 Ottobre paiono, infatti, affondare nelle tradizioni precristiane gaeliche e celtiche, ben diverse dalla deriva commerciale che oggi noi conosciamo, una serata all’insegna di maschere di zombie e scheletri.
La festa ha in realtà origini spirituali molto antiche e al tempo stesso dibattute; la tesi maggiormente accreditata fa coincidere la nascita di Halloween con il rito celtico denominato Samhain, che segnava la chiusura del periodo in cui si miete il grano. In sostanza questa cerimonia dà ufficialmente inizio alla metà più buia dell’anno, concedendo l’opportunità ai morti di camminare fra i vivi per una notte, quella a metà fra l’equinozio di autunno ed il solstizio di inverno.
La coincidenza, infatti, fra la notte di Halloween e il giorno che nella religione cristiana viene dedicato alla celebrazione dei Santi non è casuale, ma pare rappresentare una commistione fra i riti gaelici e la cultura cristiana, che nei secoli è andata a sovrapporsi. La fusione fra riti pagani e cristiani, poi, è stata tutt’altro che rara nel corso della storia.
Da altre parti, invece, si sostiene che Halloween abbia radici altrettanto antiche, ma che rientrino interamente nel mondo cristiano. A sostegno di questa tesi la relazione fra l’antica celebrazione dedicata ai martiri, e riconosciuta poi dal cattolicesimo riformato, e il rito del Samhain che invece è stato escluso dal Concilio di Trento.
Quella che è arrivata fino a noi, ad ogni modo, è una festa che ha perso completamente ogni connotazione magica o religiosa, avvicinandosi molto alla considerazione che ne hanno gli scettici, vale a dire un carnevale fuori stagione. La trasformazione a semplice festa in maschera è avvenuta agli albori del 19esimo secolo e col tempo sempre più persone vivono Halloween come un semplice party. E in ogni città del Mondo, la notte del 31 ottobre, si moltiplicano feste ed eventi, in uno stile a metà strada fra Capodanno e Carnevale. Il tutto per la gioia degli esercenti, almeno dati alla mano: il 31 ottobre 2013 il giro d’affari collegato ad Halloween ha raggiunto 1 milione di euro solamente a Milano.
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