I VIP si mobilitano per la piccola Elisa: appello su Facebook per trovare un donatore di midollo osseo
L’APPELLO PER ELISA – #SalviamoElisa: è questo l’hashtag che nelle ultime ore sta spopolando su Facebook (ma non solo) e viene utilizzato per cercare un donatore di midollo osseo compatibile per la piccola Elisa, una bimba di tre anni originaria di Pordenone e che è afflitta da una forma di leucemia infantile. Nelle ultime ore il caso è finito sotto i riflettori dei principali media non solo italiani ma persino internazionali, dato che si tratta di una corsa contro il tempo dal momento che è necessario trovare il suddetto donatore entro 50 giorni. Infatti, almeno fino ad ora, è stata vana la ricerca nonostante sia stato scandagliato un archivio di 30 milioni di potenziali donatori, ma senza alcun esito: anche per questo motivo Fabio, il papà di Elisa, aveva condiviso sui social network un appello e le immagini della sua bimba hanno letteralmente fatto il giro del mondo in poche ore.
IL WEB SI MOBILITA – “Con l’aiuto di tutti quanti forse ce la possiamo fare“ ha raccontato a La Stampa il padre di Elisa, auspicando che il suo messaggio “raggiunga anche gli angoli più remoti dell’universo e che ognuno condivida la pagina Facebook che ho creato”. Infatti diventare donatore è molto semplice e basta che venga prima eseguita una semplice tipizzazione tissutale in modo da accertarsi che i due soggetti (ovvero il donatore e il ricevente) siano compatibili: per eseguirla basta un prelievo del sangue o un test realizzato con un tampone salivare. Ecco anche perché, nelle ultime ore, sono stati molti i personaggi VIP (tra i quali la popstar statunitense Anastacia) che si sono attivati rilanciandola richiesta di aiuto di Fabio e invitando i propri followers a sottoporsi alla suddetta tipizzazione: oltre a lei, qui in Italia anche Fiorello, Paolo Ruffini, Francesco Acerbi e anche Paolo Conte hanno invitato a iscriversi nel registro dei donatori di midollo osseo per salvare Elisa che, al momento, si trova presso l’Ospedale Bambin Gesù di Roma.