Grazie alla tecnologia e alle immagini, oggi il buco nero fa parte dell’immaginario collettivo e appare come un grande oggetto scuro dalle dimensioni enormi, circondato da “dischi distorti” dall’aspetto luminoso. La particolarità del buco nero recentemente scoperto è quella di essere molto più piccolo rispetto a tutti quelli trovati sino ad oggi. Il buco nero, più grande del Sole di circa tre volte, potrebbe appartenere ad una nuova categoria di buchi neri piccoli.
In genere i buchi neri possono arrivare a misurare anche più di 10 volte la massa del Sole. Per questa ragione la scoperta rappresenta una vera e propria novità. Gli scienziati stanno ancora lavorando per capire quali siano le stelle che, terminato il ciclo di vita, si trasformano in buchi neri e quali invece no. Ma il dubbio dei ricercatori riguardava il fatto che forse si stava perdendo ancora qualcosa, come l’esistenza di buchi neri più piccoli rispetto a quelli scoperti ma magari di dimensioni maggiori rispetto alle stelle di neutroni.
I ricercatori hanno “censito” la galassia osservando lo spettro di luce delle stelle, per individuare cambiamenti in questo spettro e riuscire a scoprire buchi neri nuovi. Uno spostamento dello spettro verso il colore rosso può indicare la presenza di un buco nero all’interno del sistema binario della stella. La scoperta è avvenuta grazie ad una stella gigante rossa che orbitava intorno ad una massa più piccola di un buco nero ma più grande di una classica stella di neutroni.
Grazie ad altri dati dello spettrografo e dei satelliti il “piccolo” buco nero è stato individuato e classificato. La scoperta è utile per chiarire ulteriormente cosa accade alla fine della vita di una stella gigante. Inoltre, può aiutare a capire quali stelle esplodono o quali si trasformano in buchi neri e stelle di neutroni, aprendo di fatto le porte ad un nuovo campo di studio.