Cronaca

Il colosso Unilever acquisisce Grom, il gelato italiano fatto “come una volta”

È il 2002 quando Martinetti ha la prima illuminazione. Legge un articolo di giornale, un’intervista a Carlin Petrini, presidente di Slow food, che si lamenta di non trovare più in Italia il gelato fatto come una volta. “Proprio un bel problema” commenta ironico Grom, e allora Martinetti, forse vedendo già srotolarsi davanti agli occhi il progetto futuro con tutta la forza di un sogno, gli spiega: “Non hai capito! Parlava di un gelato di alta qualità, con frutta di stagione, senza aromi, senza emulsionanti, senza coloranti!”.

La prima gelateria Grom viene aperta nel 2003, riscuotendo un immediato successo. E da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Una percorso di crescita da manuale, con l’apertura di gelaterie Grom a New York, a Malibu, a Parigi, a Tokyo. Oggi sono 67 i punti vendita con questo marchio a vantare un gelato genuino: frutta e latte freschi di alta qualità, uova di galline allevate a terra, nessun utilizzo di coloranti, conservanti, emulsionanti o aromi, insomma il gelato fatto “come una volta” di cui parlava Petrini.

Oggi un finale quasi scontato: Grom passa sotto il controllo di Unilever, la multinazionale anglo-olandese già proprietaria di molti marchi importanti tra i quali Lipton, Knorr e, per rimanere in tema di gelati, Algida. “L’acquisizione di Grom, in linea con la crescita del mercato del gelato nel segmento premium, rafforza ulteriormente il portfolio di Unilever nella categoria Ice-Cream” spiega Unilever in un comunicato stampa, precisando che “il business Grom resterà autonomo e continuerà ad essere gestito da Federico e Guido dalla sede torinese”.

Sembra che Unilever continuerà a servirsi degli stessi prodotti, come quelli dell’azienda agricola biologica Mura Mura che Martinetti e Grom hanno creato nel 2007. Inoltre, la produzione rimarrà a Torino. Martinetti afferma: “siamo orgogliosi di aver la possibilità di lavorare insieme ai migliori manager di Unilever, perché siamo certi che grazie alle loro competenze e alla loro conoscenza dei mercati internazionali riusciremo a realizzare il sogno, nato 12 anni fa in un piccolo negozio nel centro di Torino, di portare il gelato italiano di qualità nel mondo”.

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