Il Dalai Lama parla del suo possibile successore: ‘Se sarà donna, spero almeno che sia carina’
L’INTERVISTA ALLA BBC – Come più volte accaduto in passato, le parole del Dalai Lama non lasciano mai indifferenti e, specialmente nel Vecchio Continente, hanno notevole risalto su tutti i principali organi di stampa. Anche per questo motivo, l’intervista che la massima autorità spirituale del Buddhismo tibetano ha concesso in esclusiva alla BBC ha scatenato una valanga di reazioni anche sui social network per via di alcune affermazioni riguardo al suo possibile successore. L’80enne Tenzin Gyatso, il quattordicesimo Dalai Lama, ha infatti ribadito all’emittente inglese le sue simpatie nei confronti del movimento femminista ma ha spiazzato il suo intervistatore quando ha definito l’identikit della figura che, a suo giudizio, potrebbe sostituirlo: il Premio Nobel per la Pace 1989 ha spiegato al giornalista Clive Myrie che gradirebbe che il suo successore sia finalmente una donna.
Gyatso ha confessato:
“Tuttavia, se mai ci sarà un Dalai Lama donna, spero almeno che sia carina e abbia un viso attraente”.
LE MOTIVAZIONI DI TENZIN GYATSO – La risposta ha lasciato interdetto il giornalista britannico ma il monaco tibetano, senza scomporsi minimamente, ha ribadito il concetto precedentemente espresso: ‘Non sto scherzando, dico sul serio: è quello che penso davvero’. D’altronde, il Dalai Lama aveva più volte avuto modo di apprezzare ‘il potenziale delle donne che hanno, dal punto di vista biologico, una maggiore capacità di amore e di compassione’. Anche per questo motivo, Gyatso ha spiegato a Myrie il motivo principale per cui auspica che il suo successore non sia un uomo:
“In questo mondo pieno di tanti problemi, sono fermamente convinto che una donna dovrebbe avere un ruolo più importante, proprio come una vera autorità spirituale”.
Nonostante, a stretto giro di posta, siano arrivate alcune critiche al Dalai Lama, molti opinionisti hanno però fatto notare come le frasi espresse durante l’intervista alla BBC siano perfettamente in linea col pensiero di Gyatso che, in più di un’occasione, si è detto ‘favorevole alla lotta per i diritti delle donne’.