Misteri

Il fenomeno del deja-vu, un salto in un universo parallelo?

‘Questo momento l’ ho già vissuto, conosco questo posto’.

Il deja-vu è un’ esperienza che accomuna e coglie di sorpresa tutti, ma nello stesso tempo non ci permette di andare fino in fondo e capire cosa significhi o cosa ci voglia dire quella sensazione. Celebre è momento del film in cui Trinity dice a Neo che il deja-vu è un’ imperfezione di ‘Matrix‘.

Fino ad oggi erano state state avanzate spiegazioni che andavano dalla percezione paranormale fino ai disturbi neurologici, oppure, a livello psicologico, era stato ipotizzato che potessero essere impressioni riconducibili ad esperienze quasi uguali, che emergevano in una situazione molto simile.
L’ interesse scientifico verso questa strana percezione, ha portato a sviluppare una teoria più complessa e recente: quella degli Universi Paralleli.
Questo è ciò che pensa il dott. Michio Kaku, noto come divulgatore scientifico e per le sue ipotesi che si spingono oltre la fisica conosciuta.

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Da qualche anno il fisico teorico Kaku si occupa della ‘Teoria delle stringhe’, secondo la quale esisterebbero “oggetti” ad una dimensione, simili a  membrane e capaci di vibrare. La frequenza della loro vibrazione darebbe origine e sosterrebbe la materia.
Secondo la teoria degli Universi paralleli esisterebbero altre sei dimensioni indivisibili di cui non conosciamo la forma e neanche le leggi fisiche.
Questa teoria, allora, come può spiegare il deja-vu? Secondo Michio Kaku il ‘già visto’ sarebbe una connessione verso la frequenza emessa da un Universo parallelo.
Kaku riprende la ricerca del premio Nobel Steve Weinberg che sostiene la tesi del “Multiuniverso” e secondo la quale esiterebbero infinite realtà parallele intorno a noi, nello stesso momento.

déjà-vu

L’ esempio pratico per comprendere questa teoria, è di immaginare la nostra esistenza immersa in un luogo in cui vibrano molte frequenze. Noi siamo capaci di captarne una alla volta, come se fossimo una radio sintonizzata nel nostro Universo. Allo stesso modo delle onde radio, i diversi Universi non sono in fase, cioè noi possiamo solo captarne una, la nostra ‘stazione’della realtà.
Quando capita che gli Universi paralleli si trovino in fase, allora possiamo connetterci ad un’ altra dimensione ed è probabilmente questo che ci trasmetta la sensazione del deja-vu.
Facendo nuovamente luce su ‘Matrix’… ‘Capita quando cambiano qualcosa’. Quel ‘qualcosa’ forse potrebbe risiedere dentro di noi, proprio nelle nostre frequenze…

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