Il posticipo che chiude la 27^ giornata di campionato, Milan – Napoli, è un risultato sorprendente e inaspettato, non soltanto per l’attuale momento di forma delle due squadre, ma perché per la squadra di Pioli, dopo aver assistito nel pomeriggio all’ennesima vittoria dei cugini era chiamata a vincere per non vedere il distacco tra le due squadre di Milano allargarsi ulteriormente.
Così non è stato, il Napoli ha sbancato San Siro grazie a una rete di Politano al 49° della partita, dopo una pregevole e avvolgente azione di squadra. Tre punti fondamentali per Gattuso che grazie a questa vittoria rimane in scia all’Atalanta, che attualmente occupa la quarta posizione, e aggancia la Roma che perde malamente a Parma.
Si riapre così la corsa alla Champions League del prossimo anno, che oltre al prestigio che regala nel giocare tra gli stadi più belli d’Europa e contro le avversarie più forti del continente, porta anche tanti soldi in dote, essenziali per il mercato delle squadre che devono rinforzarsi, ma anche e soprattutto in questo periodo di pandemia in cui le finanze non vivono i loro giorni migliori.
La sconfitta per il Milan è invece un brusco risveglio, uno stop che rovina i piani in chiave scudetto e come ha ammesso Pioli stesso, rovina una settimana perfetta, visto che la squadra rossonera veniva dalle importanti prestazioni di Verona e Manchester.
Una vittoria netta la prima, un pareggio incoraggiante il secondo per un quarto di finale di Europa League che è tutto da giocare a San Siro, partendo dal favorevole risultato di 1-1, con un gol realizzato in trasferta che mette la squadra allenata da Solskjaer nelle condizioni di dover segnare almeno un gol per poter sperare nel passaggio del turno.
Il Milan, ancora in lizza, su due fronti, dopo la partita di coppa sarà ospite della Fiorentina, reduce dalla convincente vittoria ai danni del Benevento. Una rincorsa all’Inter che si prospetta sempre più faticosa e ora la squadra di Pioli deve anche guardarsi le spalle dal ritorno della Juventus, che insegue a una sola lunghezza di distanza, ma con una partita in meno.