Inutile illudersi che i popoli del Mondo possano un giorno trovare l’equilibrio e la pace a livello politico e sociale: finché non ci sarà un unico credo che sia comune a tutti, ma veramente a tutti, non sarà possibile riuscirci. E’ questo il principio di fondo che caratterizza il cosiddetto “Blue Beam Project”, lo stravagante piano messo in piedi dalla Nasa con il chiaro obiettivo di favorire la nascita di una nuova religione che sia valida in ogni angolo del pianeta: una tappa imprescindibile, secondo il progetto, per poter gradatamente ristabilire l’ordine mondiale e l’unificazione dei popoli che vivono sulla Terra.
Il complesso “Blue Beam Project” si articola in tre diverse fasi operative, ciascuna delle quali prevede una “missione” ben precisa, ma tutte chiaramente finalizzate ad annullare le convinzioni che sino ad oggi hanno animato l’uomo e caratterizzato la storia. La prima mossa, dunque, non a caso, ha a che fare proprio con i reperti archeologici: il progetto architettato dall’Ente nazionale per le attività spaziali e aeronautiche prevederebbe di simulare artificiosamente ( utilizzando anche sommovimenti geologici generati scientemente) la scoperta di nuovi ritrovamenti tali da mettere in dubbio tutte le attuali convinzioni religiose. Si potrebbero cercare laddove la Terra è particolarmente soggetta a fenomeni geologici e “spacciarli” per rivoluzionari, in maniera tale da poter in qualche modo scardinare le certezze umane in materia di religione e superare in straordinarietà gli antichi reperimenti dei fossili e anche dei Vangeli (portando alla luce, ad esempio, finti testi sacri). Così facendo si potrebbe praticamente cominciare a insinuare qualche dubbio nella mente umana, portandola a pensare di non aver mai saputo realmente interpretare le dottrine che sono alla base delle varie religioni. Ma prima di dare alla luce nuovi reperti ci sarebbe tuttavia una sorta di fase preparatoria: un bombardamento, se vogliamo, a base di pellicole cinematografiche e di documentari che smontino e facciano apparire assolutamente fasulle tutte quelle teorie che hanno a che fare con la creazione dell’universo ( opere come Il Codice da Vinci, Zeitgeist, Sex Crimes and Vatican e l’ultimo Codice Genesi opererebbero in tale direzione).
La seconda fase prevista dal surreale progetto targato Nasa prevede di proiettare nei cieli una serie di immagini “divine” servendosi di ologrammi in 3D da proiettare attraverso i più sofisticati raggi laser esistenti: a renderle ancor più convincenti subentrerebbe poi un altro strumento capace di dare la parola alle immagini in questioni, rendendole in grado di annunciare addirittura l’arrivo di quel Dio che tutti hanno sempre aspettato e di un nuovo credo. Le proiezioni non saranno certo casuali, ma avranno come unico e solo soggetto il nuovo Messia, “il maestro illuminato“, colui che darà vita alla nuova, e tanto auspicata dalla Nasa, religione mondiale. A questo punto tutti i più antichi credi del mondo cesseranno di esistere – perché ingannevoli e infondati – per lasciare il passo alla nuova fede di Maitreya ( per alcune religioni orientali il prossimo Buddha, per altri la maschera sotto la quale si celerebbe l’Anticristo), e tra i popoli non ci saranno più differenze su questo piano.
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Successivamente si potrà entrare nel vivo della terza fase, quella che si avvarrà dell’ausilio delle più moderne tecnologie che rendono possibile la “comunicazione telepatica“. Una volta conosciuto il nuovo Messia, gli umani inizieranno a ricevere i cosiddetti “impulsi di radiazione“, talmente potenti da indurli a pensare di essere realmente entrati in contatto con il loro Dio. Un secondo bombardamento, quindi, che sarà possibile sfruttando i Satelliti insieme a una serie di conoscenze inedite sul cervello e sul sistema che lo regola. Quando tutti i popoli si saranno convertiti alla nuova religione mondiale e avranno iniziato a pregare solo e unicamente il “Maestro illuminato”, il progetto della Nasa potrà dirsi completo.