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Immigrazione: 30 euro al giorno a chi ospita un immigrato

Uno dei più grandi problemi legati all’immigrazione clandestina è quello della mancanza di alloggi dove ospitare gli immigrati. Ora arriva una idea da proposta da Domenico Manzione che pensa di rivolgersi ai privati.

Il sottosegretario del Viminale ha pensato ad una ospitalità da parte delle famiglie italiane, in cambio di un contributo giornaliero di 30 euro. Una volta conosciuta questa proposta, il sindaco di Roma, Marino, si è detto favorevole, sia per quanto riguarda l’ospitalità dei minori, che per quella degli adulti, sottolineando come la cifra di 30 euro al giorno è quella attualmente spesa dallo Stato, e che non ci sarebbero quindi aggravi per le casse statali.

Il titolare del Viminale, Angelino Alfano, non ha preso posizione sulla faccenda, anche se questa “accoglienza” presso le famiglie private non è sicuramente di facile e veloce attuabilità.

Sullo stesso argomento è invece abbastanza forte il “no” dei gruppi di centrodestra, ed in particolare della Lega Nord e del gruppo Fratelli d’Italia, che ha espresso la sua posizione con il proprio presidente Giorgia Meloni. La proposta di Fratelli d’Italia, è quella di distribuire i profughi in tutti i paesi dell’Unione Europea, e la stessa UE dovrebbe farsi carico dei costi per la loro ospitalità. Ribadendo questa posizione, Giorgia Meloni ricorda come i 900 euro mensili spesi per l’ospitalità ai profughi sono una cifra pari al doppio del minimo della pensione, e che da parte dello Stato non sono previsti aiuti per le famiglie con figli disoccupati che vivono ancora con i genitori.

Secondo Gian Marco Centinaio, capogruppo leghista a Palazzo Madama, questa proposta rappresenta un “affronto agli italiani”, e viene definita una “vera e propria presa in giro”, chiarendo che per lui sarebbe necessario adottare invece un italiano in difficoltà. Anche Centinaio, pone sul tavolo i problemi degli esodati, dei disoccupati, o di quanti vivono con la pensione “minima”, e che per il Governo sembrano “invisibili“, al contrario dei profughi, che lui definisce con il termine “clandestini“.

Paolo Arrigoni, altro esponente della Lega Nord, rincara la dose, dichiarando che la Lega sarà pronta alla rivolta, sia nelle piazze che nelle aule parlamentari.

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